Cos’è la DANA e quali sono i rischi per il nostro paese

Nei giorni scorsi la Spagna è stata travolta da potenti temporali e alluvioni che hanno provocato, soprattutto nella zona di Valencia e successivamente di Barcellona, morte, devastazione e disagi. Ma qual è, e in cosa consiste, il fenomeno meteorologico che ha causato tutto questo?

La Dana

Il fenomeno meteorologico responsabile di quanto accaduto in Spagna è noto come DANA, acronimo di “Depresión Aislada en Niveles Altos” (in italiano: depressione isolata a livelli elevati).

Questo tipo di fenomeno è differente, si legge sul sito BBC News Mundo, dalla più comune “gota fria”, goccia fredda. Quest’ultimo termine, più generico, è solitamente utilizzato in riferimento a qualsiasi situazione caratterizzata da piogge intense e abbondanti che colpiscono la costa mediterranea della penisola iberica durante la stagione autunnale.

L’immagine mostra i danni provocati dalla DANA a Valencia

Secondo gli esperti la DANA è un fenomeno meteorologico che si manifesta nell’area del Mediterrano ma che, solitamente, non è caratterizzato dall’intensità che, invece, ha contraddistinto le alluvioni dei giorni scorsi. La Aemet, Agencia Española de Meteorología, ha, infatti, definito l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Spagna, e in particolare su Valencia, come “la più avversa del secolo nella comunità Valenciana”:

Come si forma la Dana

La DANA è un fenomeno in cui la massa di aria polare rimane isolata e inizia a circolare ad altitudini molto elevate, tra i 5.000 e i 9.000 metri, lontano dall’influenza della circolazione dell’atmosfera. Quando questa massa di aria ghiacciata entra in contatto con l’aria più calda e umida che caratterizza il mar Mediterraneo, vengono generati temporali dalla forte intensità.

L’immagine mostra la mappa dell’area interessata dalla DANA

“Si crea un ambiente intensamente instabile ed è lì che l’aria sale. Questo consente alle nuvole temporalesche di spostarsi molto più agevolmente e rapidamente grazie all’aiuto dei venti che colpiscono le zone più elevate. Più in alto si localizzano le nuvole temporale e maggiore è il livello di umidità contenuto in esse”, ha spiegato il meteorologo della BBC Matt Taylor.

Quanto dura l’ondata di maltempo

La DANA può rimanere in una determinata zona per vari giorni e, solitamente, il fenomeno è caratterizzato da un brusco calo delle temperature, oltre che da un clima instabile e da eventi climatici estremi come accaduto a Valencia. A differenza dei fenomeni temporaleschi comuni, la DANA è caratterizzata dalla “regressione” ovvero la capacità di spostarsi verso Ovest, spiega Aemet.

È comunque necessario sottolineare che, come dichiarato dalla meteorologa della Aemet, Delia Gutiérrez, la DANA è un fenomeno atmosferico che, con frequenza, si abbatte sulla Spagna ma che, nella maggior parte dei casi, non provoca in alcun modo la devastazione che, purtroppo, ha colpito la comunità Valenciana.

I rischi per l’Italia

Edoardo Ferrara, meteorologo di 3BMeteo, ha spiegato al Messaggero che “nel nostro Paese, nubifragi e alluvioni sono più frequenti in prossimità del mare e ripetuti/violenti durante la stagione autunnale, quando si ha maggior accumulo di calore sul Mediterraneo che reagisce alle prima perturbazioni in discesa dal Nord Europa o in arrivo dall’Atlantico. Anche le più recenti alluvioni in Sicilia e Liguria sono state determinate da temporali autorigeneranti”.

Si evince, quindi, che le località più esposte a fenomeni caratterizzati da forte intensità sono quelle prossime al mare. In particolare: Liguria, Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Sardegna, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia.

Glenda Veronica Matrecano

Classe 2000. Milanese. Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM. "Curiosa, solare e tenace", così mi descrive chi mi conosce. Mi appassionano, soprattutto, la cronaca e l'attualità ma anche tutte quelle tematiche che sono in grado di accendere il dibattito pubblico. Tra le tante, ho un'aspirazione che supera le altre: diventare giornalista televisiva.

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