Cinque gare, cinque podi: l’inizio favoloso di Tadej Pogacar

Il sorriso stampato sulle labbra e una voglia matta di vincere. Tadej Pogacar ha iniziato la stagione 2024 come meglio non poteva. Il ciclista sloveno nei primi cinque giorni di corsa è sempre salito sul podio e ha vinto tre volte. Numeri da capogiro che confermano la sua polivalenza e il titolo, che in molti gli hanno conferito, di numero 1 del ciclismo mondiale. Pogacar è in grado di vincere su qualsiasi terreno, dalle grandi salite, allo sterrato, al pavé, alle volate ristrette. E in questo inizio di 2024 lo ha dimostrato.

Cinque gare, cinque podi

Il primo trionfo dello sloveno è arrivato sullo sterrato della Strade Bianche, la sua prima corsa di quest’anno. Il corridore della UAE Emirates prima della partenza ai giornalisti aveva dichiarato che avrebbe attaccato sulla salita di Monte Sante Marie. E così ha fatto. Ma all’arrivo mancavano 81km, una distanza siderale da cui chiunque altro non avrebbe osato scattare. Ma lui è Pogacar e gli avversari lo hanno rivisto al traguardo. Un’impresa d’altri tempi. Dal 2005 a oggi è la fuga più lunga di sempre in una corsa di una giorno, davanti di oltre 20km rispetto ai 56 del belga Philippe Gilbert al Giro delle Fiandre 2017. Pogacar ha vinto con il margine più ampio di sempre alla Strade Bianche, 2’44” sul secondo, il lettone Toms Skujins.

Dopo questo trionfo lo sloveno ha partecipato alla Milano Sanremo. Il piano era mettere alle corde gli avversari sulla Cipressa per poi attaccare sul Poggio e involarsi verso il successo. L’idea non è andata a buon fine, ma dopo essere scattato due volte sul Poggio, Pogacar ha chiuso terzo la volata in via Roma alle spalle di Jasper Philipsen e Michael Matthews.

E infine è arrivata la Volta Catalunya, gara ancora in corso. Nelle prime tre giornate Pogacar ha conquistato due vittorie e un secondo posto. Nella prima tappa è stato beffato per pochi centimetri dall’australiano Nick Schultz, dopo una rimonta incredibile. Ma poi ha dominato i due arrivi in salita, infliggendo 1’23” al secondo sulla salita di Vallter 2000 e 48″ sulle rampe del Port Ainé. Dopo tre frazioni lo sloveno ha già 2’27” di vantaggio sullo spagnolo di Mikel Landa e il successo finale è già in tasca.

Il nuovo cannibale

Non è da oggi che Pogacar domina. Nelle ultime 10 classiche monumento disputate non è mai uscito dai primi cinque. Ha vinto tre volte il Lombardia (2021, 2022 e 2023), la Liegi-Bastogne-Liegi 2021 e il Giro delle Fiandre 2023. A cui si aggiungono i terzi posti alla Sanremo 2024 e alla Liegi 2020, i quarti alla Sanremo 2023 e al Fiandre 2022 e il quinto alla Sanremo 2022. Una costanza di rendimento incredibile, che dimostra come Pogacar sia competitivo su qualsiasi terreno. In carriera ha già vinto due Tour de France (2020 e 2021) e quest’anno punta alla doppietta Giro d’Italia-Tour de France. L’ultimo a riuscirsi è stato Marco Pantani nel 1998. Gli avversari non mancheranno, a partire dal danese Jonas Vingegaard alla Grand Boucle, ma con un Pogacar così nulla è impossibile.

 

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Christian Leo Dufour

Young Reporter per il CIO alle Olimpiadi Invernali Giovanili di Gangwon 2024 e collaboratore del fattoquotidiano.it. Valdostano in trasferta a Milano. Motivato e sempre pronto a fare nuove conoscenze. Laureato in comunicazione, media e pubblicità alla IULM. Il mio sogno è il giornalismo sportivo. L'ambizione: far conoscere gli sport invernali, il ciclismo e tutte le discipline olimpiche a un pubblico sempre più ampio

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