Edvard Munch, Malinconia (1894-1896)
Da oggi, 18 marzo, fino al 31 maggio via libera alle domande sul portale dell’Inps per fare richiesta del “bonus psicologo”. Il sostegno, del valore massimo di 1500 euro, sarà erogato in base all’ISEE.
Un rinnovo in ritardo
La salute mentale torna di attualità. Il contributo dello Stato alle spese per il benessere psicologico dei cittadini è stato rinnovato per il 2024. La notizia era stata comunicata con una circolare dell’Inps, dal cui portale è possibile fare domanda, circa un mese fa, il 15 febbraio, dopo alcune polemiche sulle lungaggini burocratiche che stavano ritardando il rinnovo dell’iniziativa. Il principale fattore del ritardo è da rintracciare nell’iter attuativo del provvedimento.
La firma per l’approvazione da parte del ministero della Salute è arrivata solo a fine novembre e la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale è dello scorso 10 gennaio. Negli ultimi due mesi, poi, si è dovuto predisporre il sito dell’Inps alle richieste per il bonus. Una procedura già fatta in precedenza, ma, evidentemente, non per questo velocizzata.
Come fare domanda e qual è l’entità del contributo
Da oggi fino al 31 maggio 2024 è possibile fare richiesta sul portale dell’Inps per ricevere il bonus psicologo. Al termine di questo periodo verrà stilata una graduatoria degli aventi diritto. La domanda – è bene sottolinearlo – può essere inoltrata solo in via telematica. Dal web l’accesso può avvenire con tre canali differenti. Uno può essere lo Spid (di secondo livello o superiore), un altro la Carta d’Identità elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Unica alternativa al sito internet è il Contact Center integrato, raggiungibile attraverso il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento).
Per quanto riguarda invece l’entità del contributo economico, questa dipende dal reddito del richiedente. Posto che con reddit superiore a 50mila euro non si ha diritto al contributo, il decreto stabilisce invece tre fasce per chi è titolare di redditi inferiori. Nello specifico, con un ISEE inferiore a 15mila euro, il bonus sarà erogato per un valore massimo di 1500 euro per ciascun richiedente. Con ISEE compreso fra i 15mila e i 30mila euro, il contributo massimo sarà di 1000 euro per beneficiario. Infine, per ISEE compresi fra i 30mila e i 50mila euro l’importo massimo è fissato a 500 euro.
«Rispetto alla precedente annualità – fa sapere il ministero – sono stati innalzati gli importi del contributo ed è stato esteso a 270 giorni il tempo per il suo utilizzo». Inoltre, quale che sia l’importo ricevuto dal beneficiario in base al proprio reddito, questo potrà essere speso nella misura di 50 euro per ogni seduta. Chi inoltra la domanda in questa finestra temporale usufruisce ancora della dotazione stanziata per il 2023. Dotazione che ammontava inizialmente a 5 milioni di euro, poi portati a 8.
Rischiose novità
La prima introduzione del bonus psicologo risale al 2022, quando il contributo venne introdotto dal decreto Milleproroghe durante il governo Draghi. La ragione alla base della sua introduzione era stata l’aumento delle richieste di aiuto per disagi di natura psicologica successivamente alla pandemia. Stress, ansia, attacchi di panico, depressione, avevano colpito ampie fasce di popolazione, tanto da spingere il governo a stanziare dei fondi che favorissero l’accesso a programmi e percorsi per la salute mentale.
Al momento dell’introduzione del fondo, nel 2022, il governo vi aveva destinato 25 milioni di euro. L’anno successivo questi fondi erano stati drasticamente ridotti a 5 milioni, salvo poi essere estesi, come detto, a 10. Quanto al 2024, per i cui fondi si potrà fare domanda nei prossimi mesi (in un’altra finestra temporale), lo stanziamento al momento prevede 8 milioni. Non solo riduzioni, però: l’estensione ai redditi fino a 50mila euro sarà determinante nell’accoglienza delle domande, aumentando ancora di più le richieste e creando, inevitabilmente, una competizione per il bonus. Come in altri casi, anche questa iniziativa rischia di diventare una gara che mette in palio un sostegno di cui tanti avrebbero bisogno, ma di cui solo pochi riusciranno a beneficiare.