Quattro giorni dopo il voto del Parlamento francese a Versailles, la legge che consente di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza viene inserita formalmente all’interno della Costituzione. E Macron annuncia di voler portare la norma tra i diritti fondamentali dell’UE.
La cerimonia
Si è svolta l’8 marzo, giornata internazionale dei diritti della donna, una cerimonia pubblica di sigillatura. L’evento, voluto dal presidente francese Emmanuel Macron, aveva l’obiettivo di ratificare la modifica della Costituzione, attraverso l’inserimento della legge sull’aborto. Il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, ha apposto il sigillo della Repubblica, utilizzando una macchina da stampa del XIX secolo.
“Il sigillo della Repubblica suggella oggi una lunga lotta per la libertà”, ha dichiarato Macron, parlando alla folla in Place Vendome. Il Presidente, che si era impegnato proprio un anno fa a costituzionalizzare l’aborto, ha citato anche diversi deputati e senatori di sinistra che hanno portato il testo in Parlamento, in particolare la deputata “ribelle” Mathlide Panot e la senatrice ambientalista, Mélanie Vogel, di cui il primo ministro Gabriel Attal non aveva parlato al Congresso di lunedì scorso a Versailles.
Tra gli applausi dei presenti, il presidente ha ricordato poi “le combattenti, Simone Veil, Gisèle Halimi e Simone de Beauvoir” che hanno lottato in prima linea per l’interruzione di gravidanza. La legge sull’aborto, conosciuta anche come “Legge Veil” prende il nome proprio da Simone Veil, ministra della Salute nel 1974, che fece depenalizzare l’aborto in Francia.
“Garantire l’aborto tra i diritti fondamentali UE”
Emmanuel Macron ha annunciato di voler includere la libertà di abortire nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. “Se la Francia è diventata l’unico Paese al mondo la cui Costituzione tutela esplicitamente l’interruzione della gravidanza, troveremo pace solo quando questa promessa sarà mantenuta ovunque nel mondo”, ha affermato.
Dopo il discorso, la cantante Catherine Ringer ha eseguito la Marsigliese con una modifica nell’ultima strofa: «Aux armes citoyens, citoyennes, marchons, chantons cette loi pure dans la constitution». Ovvero «Ai cittadini in armi, marciamo, cantiamo questa legge pura nella Costituzione». Il capo dello Stato ha poi concluso: “Stiamo aprendo una strada”, difendendo la sua ambizione di portare la questione a livello europeo.