Sciopero dei medici, 90% di adesioni e sale operatorie in tilt

Sciopero dei medici, 90% di adesioni e sale operatorie in tilt- MasterX

Un’adesione di tale portata a uno sciopero non si vedeva da anni. Quasi il 90% del personale medico ha oggi incrociato le braccia per 24 ore per protestare contro il sistema sanitario italiano. Due milioni di visite e 40 mila interventi chirurgici in stand-by. Le urgenze rimangono garantite, ma molte delle sale operatorie risultano semivuote. In prima fila nella protesta ci sono le principali sigle sindacali di categoria, tra le quali Anaao e Fp Cgil Medici.

Le ragioni della mobilitazione sono molteplici. Le ha illustrate a MasterX il Responsabile Nazionale Anaao Giovani Pierino Di Silverio: «Lo sciopero riguarda tre aspetti: la carenza di personale che ormai negli ospedali è cronica, l’assenza di formazione e la sicurezza delle infrastrutture ospedaliere».

Riguardo alle specializzazioni Di Silverio ha specificato che «quest’anno hanno partecipato 16.500 colleghi e solo 6.900 ne sono entrati, in più tra cinque anni andranno in pensione circa 45.000 medici e ne entreranno 26.000 mila». Ma preoccupano anche le condizioni delle infrastrutture: «Un ospedale deve avere un triage come si deve – prosegue il Responsabile Nazionale Anaao Giovani – e deve dotarsi di infrastrutture adeguate». Per questo motivo «chiediamo al governo più soldi per i medici, più soldi per la formazione e più soldi per gli ospedali: in sintesi, maggiori investimenti per la sanità».

«Se le richieste non fossero accolte – continua Di Silverio – prolungheremo stato di agitazione finché non avremo delle risposte concrete. Ci aspettiamo che la settimana prossima il Ministro della Salute Giulia Grillo ci convochi per trovare un punto di incontro». Dal canto suo, la diretta interessata afferma: «nella legge di bilancio ci sono le risorse per onorare gli impegni presi rispetto ai rinnovi contrattuali 2019-2021. Contestualmente è previsto l’aumento del fabbisogno sanitario nazionale standard (2019-2021). Gli impegni previsti per il rinnovo della dirigenza da prime valutazioni si aggirano intorno ai 450 milioni l’anno. Ci sono – ha assicurato – le premesse per rientrare nell’aumento programmato del Fondo sanità che vale 4,5 miliardi in tre anni».

Allo sciopero aderiscono anche gli specializzandi anestesisti, appoggiati dall’Aaroi-Emac, l’Associazione degli anestesisti e rianimatori, che invita gli specializzandi a non sostituire i medici che aderiscono alla protesta.

(v.n) (m.s)

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