Negli Stati Uniti continuano le proteste, che da Los Angeles si sono estese a tante grandi città. Lo slogan dei manifestanti è “No Kings”, una esplicita polemica nei confronti del presidente Trump, accusato di una linea troppo autoritaria. Un episodio di cronaca nera ha poi infiammato il Minnesota, dove un uomo ha ucciso a colpi di pistola una deputata statale.
“No Kings”: la messa in discussione di Trump
Per l’inquilino della Casa Bianca i grattacapi sono sia dentro che fuori i confini nazionali. Se dallo Studio Ovale Donald Trump è impegnato a seguire gli sviluppi in Medio Oriente, dove pochi giorni fa è deflagrato il conflitto tra Israele e Iran, a qualche migliaia di chilometri da Washington la tensione continua a rimanere alta.
Sabato 14 giugno il movimento 50501 (che sta per 50 Stati, 50 proteste, 1 movimento), che mira a difendere la democrazia e i diritti civili, ha mobilitato le folle in numerose città degli Stati Uniti. La manifestazione, intitolata “No Kings”, è stata condotta in polemica aperta con la presidenza di Donald Trump, che proprio il 14 giugno ha compiuto 79 anni.
Da New York a Houston, da Philadelphia a Salt Lake City, si stima che circa 2000 proteste siano scaturite in tutto il Paese. Nel corso della giornata i cortei sono stati pacifici, ma tra pomeriggio e sera la situazione è degenerata, soprattutto a Los Angeles. La polizia ha dovuto allontanare i manifestanti con i gas lacrimogeni.
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Una deputata statale uccisa in Minnesota
L’episodio più grave è accaduto nella periferia di Minneapolis, in Minnesota, con una connotazione in un certo senso opposto alla manifestazione “No Kings”. Melissa Hortman, deputata statale del Partito Democratico, è stata raggiunta da uomo armato, che ha aperto il fuoco uccidendo lei e il marito e ferendo altre due persone, il senatore statale John Hoffman, anch’egli democratico, e sua moglie Yvette. L’aggressore, travestito da agente di polizia, ha poi cercato di scappare, ma è stato raggiunto e arrestato. Nel giro di poco tempo, l’uomo è stato identificato. Si tratta di Vance Luther Boelter, fervente cristiano, fortemente contrario all’aborto, che in passato aveva condiviso video nei quali criticava gay e transgender.
