Sono aggiornati a 135 i casi di coronavirus a bordo della nave da crociera Diamond Princess della compagnia Carnival Japan, in quarantena da sei giorni nella baia di Yokohama, a sud di Tokyo, in Giappone.
Delle 3.700 persone presenti sulla nave – i passeggeri sono circa 2.600 – i 35 italiani, dei quali 25 membri dell’equipaggio, non risultano essere fra i contagiati. Fra i 65 nuovi casi accertati, 45 sono giapponesi, 11 americani, 4 australiani, 3 filippini, uno proveniente dal Canada, dal Regno Unito e dall’Ucraina. Allargando invece i numeri al totale di 135 persone che hanno contratto il virus sulla Diamond Princess, almeno 24 sono statunitensi.
Nella giornata di mercoledì sono stati trasportati all’ospedale 33 membri dell’equipaggio, sospettati di aver preso la malattia. I test sono risultati negativi per 32 di loro, mentre resta incertezza per una persona.
I tempi della quarantena
Per le persone sulla Diamond Princess, bloccata nel porto di Yokohama dal 4 febbraio scorso, l’isolamento dovrebbe durare 14 giorni e terminare dunque il 19 febbraio. Ciò nonostante, il periodo potrebbe ulteriormente allungarsi per coloro che sono in stretto contatto con chi di recente è risultato positivo al virus.
Nel frattempo, ai passeggeri a bordo è stato ordinato di rimanere in cabina per tutto il giorno, salvo brevi momenti di uscite a turno sul ponte, mentre l’equipaggio porterà porta a porta pasti e necessità di ogni tipo.
Il segretario generale del governo giapponese Yoshihide Suga aveva inoltre precedentemente fatto sapere che per Tokyo sarebbe stato eccessivamente complicato somministrare il test a tutti i passeggeri della nave. Tuttavia, il Ministro della Salute giapponese nella giornata di domenica 9 ha dichiarato che era al vaglio la possibilità di effettuare l’esame a tutte le 3.711 persone a bordo della Diamond Princess.
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— Yardley Wong (@yardley_wong) February 9, 2020
Le altre navi da crociera isolate
Sono tre le navi da crociera in quarantena in Asia, inclusa la Diamond Princess. La Westerdam della compagnia Holland America, si è vista rifiutare l’attracco dai porti di Giappone, Taiwan, Filippine e dal territorio statunitense di Guam, a causa di sospetti contagiati a bordo.
Coinvolta in vicende simili anche la nave World Dream, rimasta ferma ad Honk Kong 4 giorni con 3.600 persone a bordo, poiché tre passeggeri di un precedente viaggio sulla nave avevano contratto nei giorni successivi la malattia. L’ok a far sbarcare i passeggeri è arrivato all’equipaggio solo nella giornata di domenica 9 febbraio, dopo l’esito negativo dei test al virus cinese.
Infine, una nave della Royal Caribbean salperà nella serata di lunedì dal New Jersey per i Caraibi, con due giorni di ritardo. La partenza era difatti prevista per l’8 febbraio, ma è stata rimandata dopo che alcuni passeggeri, di ritorno da un precedente viaggio sulla stessa imbarcazione, si erano ammalati. Gli accertamenti hanno poi scongiurato si trattasse del coronavirus.