La Cultura, quella con la C maiuscola, nel nostro Paese, gode dello stesso rispetto dovuto ai morti eccellenti, ai martiri, alle vittime di mafia e terrorismo. Ce ne ricordiamo solo per gli anniversari e le ricorrenze: mai durante l’anno. La Cultura non è più dunque “petrolio da sfruttare”, come sostenne Gianni De Michelis, ma un surplus, o, peggio, un vizio costoso.