Roma può ancora accogliere duemila rifugiati. E’ la risposta del Viminale al sindaco di Roma, Virginia Raggi, che con una lettera aveva richiesto una moratoria sui nuovi arrivi di cittadini stranieri in città, considerata la “forte presenza migratoria e il flusso di cittadini stranieri”. Il sindaco di Roma ha anche ribadito il suo “no” a nuove ondate di profughi e richiedenti asilo in una lettera inviata al prefetto di Roma, Paola Basilone.
“Trovo impossibile – ha scritto il primo cittadino – oltre che rischioso, ipotizzare ulteriori strutture di accoglienza peraltro di rilevante impatto e consistenza numerica sul territorio comunale”. Raggi ha poi postato su Facebook l’augurio che “davvero il governo tenga conto di queste mie parole e chiederò un incontro al responsabile del Viminale”.
Ma il ministero dell’Interno non sembra disposto a fare concessioni in questo senso. “I numeri sono questi e tutti devono fare di più” dicono dal ministero. Compresa la Capitale, che secondo le quote stabilite da Anci, potrebbe “accogliere ancora duemila rifugiati”. Per il ministero sono 200 mila i migranti di cui dovrà farsi carico il nostro Paese.
Il Viminale, poi, insiste: “Sappiamo delle tensioni che circolano, ma purtroppo i numeri sono questi”. Ad oggi, sono circa 180 mila, infatti, i migranti già accolti in strutture temporanee o centri governativi. La Lombardia è in testa alla classifica dell’accoglienza con il 13% del totale, seguono Lazio e Campania con il 9%, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna con l’8%. Parallelamente crescono gli arrivi via mare: sono 64.158 i migranti sbarcati (dato aggiornato al 13 giugno). Una cifra pari al 17% in più rispetto allo scorso anno, che con più di 181 mila arrivi aveva già segnato il record.
Il piano di distribuzione in atto si basa su un accordo del 10 luglio 2014, secondo cui ogni regione deve accogliere una percentuale di migranti pari alla propria quota di accesso al Fondo nazionale per le politiche sociali. Alla Lombardia spetta il 14,15% del totale e al Lazio l’8,6%.
La replica della Raggi – “Roma fa la sua parte e continuerà a farla come anche tutte le altre città grandi e piccole”. E’ così che il sindaco della Capitale replica in una nota. “L’accoglienza dei più fragili è prima di tutto un dovere morale che deve tuttavia essere attuato con regole precise e in maniera controllata per evitare sacche di illegalità e fenomeni opachi come quelli visti in passato proprio qui a Roma”, continua la Raggi, “solo in questo modo sarà possibile tutelare seriamente chi ne ha diritto senza creare scontri sociali”.
A sostegno del sindaco arrivano le parole del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che attacca il ministro dell’Interno: “Minniti non ha capito in che Paese sta. C’è una seria emergenza migranti e deve capire che ci deve dare una mano. Se dice il contrario è fuori dal mondo: lui, il Pd e il governo”.
Il deputato pentastellato ha poi ricordato che “ci sono i cittadini di Pozzallo, di Augusta, di Lampedusa che stanno gestendo crisi umanitarie pazzesche, ma in cambio non si stanno avviando seriamente le redistribuzioni per quote”. I senatori Pd Andrea Marcucci e Pina Maturani accusano Di Maio di fare “chiacchiere e populismo” e di rincorrere la Lega sul tema dell’immigrazione, mentre proprio il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha invitato i grillini a passare “dalle parole ai fatti” su migranti e campi rom. (mcg)