Sanzioni “pesanti e rapide”. E’ la minaccia che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rivolge al presidente del Venezuela, Nicolas Maduro se continuerà con la sua idea di una “super-legislatura e un’Assemblea Costituente il prossimo 30 luglio”. E’ ciò che si legge nella nota diffusa dalla Casa Bianca.
L’avvertimento arriva dopo il grande successo del referendum anti Maduro, promosso dall’opposizione e tenutosi la scorsa domenica. Hanno votato 7,2 milioni di persone, il 98% dei quali si è opposto all’Assemblea Costituente promossa dal presidente venezuelano. L’opposizione, dunque, vanta di un appoggio popolare, che vorrebbe tradurre in elezioni anticipate.
Maduro, però, avrebbe altri piani. Così entrano in gioco gli Stati Uniti. “I venezuelani ieri – si legge nella nota diffusa dalla Casa Bianca – hanno manifestato in maniera evidente di essere schierati con la democrazia, la libertà e il rispetto della legge”. Trump, ha poi sottolineato che “nonostante le loro forti azioni”, i venezuelani continuano a essere “ignorati” da un “cattivo” leader che “sogna di diventare dittatore”.
Il presidente Trump ha poi ribadito che “non aspetterà che il Venezuela si sgretoli” e che gli Stati Uniti chiedono “elezioni libere e giuste”, sostenendo il popolo nella loro richiesta di riportare il Venezuela ad essere una “piena e florida democrazia”.
Secondo Reuters, le sanzioni americane andrebbero a colpire il settore energetico e l’industria petrolifera venezuelana.