Per la terza volta in due anni, il Regno Unito torna alle urne.
Dalle 7 (8 italiane) alle 22, sono 45,7 milioni gli elettori che tra Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord e Galles voteranno per scegliere i loro rappresentanti nel Parlamento di Westminster.
Secondo la maggior parte dei sondaggi, il partito conservatore di Theresa May resta il favorito. Segue il partito dei laburisti di Jeremy Corbyn che nelle ultime settimane ha dato segni di ripresa, sopratutto tra i più giovani. Infatti, fino a metà aprile, il vanataggio dei Tories era di 20 punti. Proprio questo dato aveva spinto la premier Theresa May ad annunciare le elezioni anticipate con l’obiettivo di allargare la maggioranza in Parlamento in vista dell’avvio dei negoziati sulla Brexit.
A far vacillare il vantaggio, sicuramente la serie di attentati che si è abbattuta sul suolo inglese negli ultimi mesi. Non una buona pubblicità per May, dato che era ministro degli Interni quando il numero dei poliziotti è stato ridotto dai 144.353 del 2009 ai 122.859 nel 2016 e quello degli agenti speciali da 6.796 a 5.639. Mentre a far recuperare punti al leader laburista un ruolo di primo piano l’ha avuto sicuramente il suo discorso contro l’austerità. (ef)