Milano, 6 giugno 2017 – Il pm di Milano Alessandra Dolci ha chiesto una condanna a 5 anni per Fabrizio Corona, imputato per intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione e tornato in carcere, lo scorso ottobre, per quei 2,6 milioni di euro trovati in Austria e in un controsoffitto della collaboratrice Francesca Persi (per lei sono stati chiesti 2 anni e 4 mesi). Per il pm, inoltre, Corona va indagato anche per un altro reato, ovvero l’appropriazione indebita.
“Vergogna, voglio giustizia”, ha urlato Corona all’ inizio dell’udienza in cui è prevista la requisitoria del pm Alessandra Dolci. A innervosire Corona, che ormai da tempo lamenta errori nell’inchiesta da parte della polizia e della Procura, sarebbe stata una produzione di atti da parte dell’accusa.
Il presidente del collegio, Guido Salvini, è stato costretto a interrompere momentaneamente l’udienza e disporre che l’ex agente fotografico venisse portato fuori dall’aula. Lo stesso Salvini, prima di interrompere l’udienza, aveva detto: “Corona questa è un’udienza importante per lei, stia tranquillo”. Il pm, tra l’altro, dopo alcune osservazioni dei difensori di Corona, aveva deciso di rinunciare alla produzione dei nuovi atti perché, ha spiegato, “io voglio concludere oggi” con la requisitoria e la richiesta di pena. Dopo l’espulsione, l’udienza è momentaneamente ripresa senza Corona che è stato riammesso in un secondo momento. Al presidente Salvini, che ha chiesto alla difesa se l’imputato “volesse assistere ora tranquillamente e rispettosamente alla discussione” del pm, il legale Ivano Chiesa ha risposto così: “Sì, lui si scusa, si è scusato, ha perso la pazienza, purtroppo è il suo carattere e gli è già costato caro”.
La sentenza, invece, è prevista per lunedì 12 giugno.