Simbolo del Made in Italy in tutto il mondo, lo scooter Vespa ha ottenuto un riconoscimento che, secondo il Gruppo Piaggio, “passerà alla storia”. Il Tribunale di Torino ha, infatti, dichiarato la piena validità del marchio tridimensionale della Vespa e ne ha riconosciuto il carattere creativo, nonché il valore artistico propri della forma che caratterizza lo scooter fin dalla prima produzione risalente al 1946. Il “marchio tridimensionale” di Vespa “rappresenta un fondamentale elemento di difesa delle sue linee uniche ed è il più completo strumento di tutela dell’iconica forma di questo prodotto globale”, ha sottolineato Piaggio. La Vespa, dunque, è ora tutelata dal diritto d’autore.
La vicenda è iniziata nel 2013, quando la Guardia di Finanza ha sequestrato 11 scooter esibiti – da 7 espositori differenti – all’Esposizione internazionale ciclo e motociclo di Milano le cui forme erano chiaramente e visibilmente un’imitazione della Vespa. La causa civile era, invece, scaturita da un procedimento d’urgenza avviato da Piaggio nei confronti di una società cinese, la Zhejiang Zhongneng Industry Group, che produce un modello chiamato ‘Ves’. E’ stata, a sua volta, la società cinese ad agire contro Piaggio per chiedere che venisse accertato che non si trattava di un ‘clone’ della Vespa, ma il gruppo italiano ha poi fatto valere in prima battuta il diritto di forma su un modello specifico, la Vespa LX del 2005, e poi su tutte le linee prodotte dal 1948 ad oggi. I giudici hanno stabilito che la forma della Vespa è un’opera di design industriale tutelata dall’articolo 2 (comma 10) della legge sul diritto d’autore e che la società cinese non può commercializzare ‘Ves’ in Italia.
“I plurimi ed eccezionali riconoscimenti da parte di numerosi e importanti istituzioni culturali che annoverano la Vespa tra le espressioni più rilevanti del design, confermano il suo carattere creativo e il valore artistico”, hanno affermato i giudici, tutelando così uno dei simboli dell’italianità.
