Frustate, cinghiate, calci, pugni e schiaffi per il suo comportamento da “occidentale”. È quanto accaduto a una ragazza di origini marocchine di 14 anni. A raccontarlo è stata lei stessa, dopo aver riportato contusioni multiple nel mese di febbraio. I responsabili sarebbero i genitori e il fratello 35enne che, a detta della ragazza, sono talmente legati alle tradizioni e alla cultura della loro terra di provenienza, da non tollerare che lei abbia comportamenti troppo “disinvolti”, come indossare jeans strappati o frequentare coetanee italiane. Il Tribunale dei Minori di Milano ha deciso, dunque, di togliere la giovane alla famiglia e di affidarla a una comunità. “Un provvedimento provvisorio, in attesa di accertare i fatti”, ha dichiarato in merito l’avvocato dei genitori, Pierluigi Vittadini.
La notizia è stata riportata dal quotidiano La Provincia Pavese, specificando che nei confronti dei parenti è stata aperta una indagine. Questi ultimi, intanto, si sono difesi, sostenendo di essere intervenuti sulla figlia con severità solo per il suo comportamento a loro avviso molto riprovevole: non voleva più andare a scuola, rientrava tardi e si vestiva in modo eccessivo.
È stata la stessa ragazza a presentarsi negli uffici della questura per denunciare il fatto. Agli agenti ha spiegato che i rapporti con i suoi familiari erano da tempo conflittuali, ma che le tensioni si erano aggravate negli ultimi anni. “Mi dicevano: ‘Non sei come noi, se muori è meglio. Vuoi essere come le tue amiche italiane, solo le poco di buono si vestono come te’”, ha aggiunto la giovane. A testimoniare la sua versione c’è un referto medico dei primi giorni di febbraio, quando la 14enne si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale San Matteo di Pavia con lividi ed escoriazioni ed era stata dimessa con una prognosi di 31 giorni per “contusioni multiple”.
In attesa della conclusione delle indagini, i giudici hanno ordinato l’intervento di un mediatore culturale e una indagine psicosociale sul nucleo familiare.