Napoli, paziente circondata da formiche in ospedale: “Livello di igiene inaccettabile”

download

Un’immagine choc e inquietante. Centinaia di formiche che assediano una pazienta costretta in un letto nell’ospedale San Paolo di Napoli. “E’ cosa indegna. Abbiamo immediatamente mandato i Nas e oggi arriverà anche una task-force. L’ho inviata anche per vedere tutte le responsabilità e quindi fare un’accertamento sulla direzione dell’ospedale e su quello che è accaduto nel reparto e agli altri pazienti. Ovviamente e’ stato bloccato l’accesso al reparto per altri pazienti”, dice il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. “Dalle prime indagini – ha aggiunto – e’ emerso che c’erano dei lavori all’interno del reparto e poi hanno trovato queste lenzuola infestate in un magazzino”.

A diffondere la foto e a denunciare il caso di malasanità in Campania è il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli. La signora era in cura per uno choc settico post frattura e sotto antibiotici.

E’ stata avviata anche un’indagine interna “per attribuire, quando vi fossero, le dovute responsabilità”, annuncia Vito Rago, direttore sanitario dell’ospedale da 20 giorni. “Chiediamo che si accertino subito le reali responsabilità, a partire da chi non ha vigilato sull’igiene della struttura e sulla sicurezza del paziente”, afferma Ciro Carbone, presidente Ipasvi (che raccoglie infermieri professionali e assistenti sanitari) di Napoli.

La Lega attacca. “Spero che chi specula sulla pelle dei malati ovunque stia in galera per un bel po’ di tempo. E spero che chi lasciava in mezzo alle formiche dei pazienti in quel di Napoli, venga licenziato in tronco”, ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini.

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, si è recato stamani all’ospedale San Paolo con i componenti del Nucleo ispettivo regionale sanitario e sociosanitario. “Mi sono recato nel reparto, è pulito. Sono stati fatti lavori per l’impianto di ossigeno e abbiamo un problema degli alberi perchè i rami sporgono fino al balcone”. “Mi hanno detto – ha detto De Luca ai giornalisti in riferimento alle formiche – che ci sono problemi di questo tipo quando ci sono pazienti alimentati con sacche nutrizionali ricche di glucosio e zuccheri”. Ma, aggiunge De Luca, “al di là di questo la sanità in Campania è un disastro. Stiamo lavorando fino all’ultimo respiro affinchè torni un centro di eccellenza. Per troppi anni è stata penalizzata dalla politica politicante, inquinata da delinquenti, camorristi e affaristi di ogni tipo”.

«È difficile trovare le parole davanti a un fatto talmente inaccettabile, inqualificabile e grave». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a proposito del caso formiche. De Magistris si è rivolto, pur senza nominarlo, al governatore Vincenzo De Luca: «Non voglio fare polemica nei confronti di chi ha competenza sulla sanità e ogni giorno fa propaganda nel dire che da quando è arrivato ‘qualcunò nella nostra regione la sanità è diventata più efficiente. Siamo passati dal ‘niente più barelle, ai malati tutti giù per terra (in riferimento alla vicenda dell’ospedale di Nola dove i pazienti furono visitati sdraiati sul pavimento, ndr) alle formiche, addirittura in uno dei principali ospedali della città».

«Consiglierei quindi, senza voler dire è colpa di tizio o di caio – sostiene de Magistris – di avere almeno più cautela nella propaganda, di impegnare meglio le risorse pubbliche, di scegliere con maggior cura le persone che sono ai vertici delle aziende responsabili della sanità. E, forse, prima di fare una serie di inaugurazioni che poi non producono nulla, chiudere qualche pronto soccorso in meno e far funzionare meglio qualche reparto. Tutto questo renderebbe molto più felici i cittadini e probabilmente anche chi ha competenza politica sulla sanità avrebbe in quel caso maggior plauso e consenso».

Sulla questione è intervenuto anche Borelli, che l’ha definita “un gravissimo caso di degrado e di mala sanità; una signora ricoverata in Medicina Generale al quinto piano ed immersa tra le formiche in un letto sporco. Un livello di sciatteria e mancanza di igiene che non possiamo accettare da parte del personale medico”. Peraltro, il fatto non sarebbe nuovo. “Sono anni – aggiunge il componente della commissione Sanità della Regione – che denunciamo la presenza di insetti, compresi gli scarafaggi all’interno dell’ospedale e le rassicurazioni che ci hanno fornito fino ad oggi si sono rivelate inattendibili. Per questo chiediamo la rimozione immediata di tutti i responsabili e i membri del reparto che hanno permesso una simile vicenda. Il direttore sanitario inoltre dovrà dare serie spiegazioni anche in commissione sanità dove lo farò convocare per un’audizione e sulla cui azione amministrativa ho deciso di chiedere una inchiesta interna”.

Per Borrelli “non possiamo accettare che i pazienti siano trattati in questo modo e non accettiamo giustificazioni superficiali. La signora va subito rimossa e sistemata in condizioni mediche, sanitarie e di decoro degne di questo nome. O si lavora in modo serio e con grande rispetto per i malati o per quanto ci riguarda si va a casa”. Interpellato dall’Ansa, il direttore sanitario del San Paolo, Vito Rago, si dice “mortificato. Il fatto è vero. Le formiche sono sul letto, non sul corpo della paziente, ma di sicuro questo è un fatto che non doveva assolutamente accadere. Abbiamo preso immediati provvedimenti”. Rago ricorda: “Ricopro questo incarico da appena 20 giorni ma non voglio giustificarmi certo per questo. Ho chiamato il servizio bonifica che interverrà domani mattina nell’intero reparto. Ho provveduto inoltre ad appaltare ad una ditta specializzata l’incarico per una bonifica definitiva”.

Il dottor Rago ribadisce: ”è un fatto che non doveva assolutamente accadere. E farò in modo che non succeda mai più. La prima cosa, fatta subito, è stata quella di cambiare il letto della signora”. Mentre il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, annuncia per domani la presentazione di un esposto in Procura a Napoli, Bruno Zuccarelli, segretario regionale Anaao, parla di “immagine vergognosa, di una Sanità da terzo mondo, colpevolmente piegata dall’assenza della politica. Ci chiediamo da tempo cosa stiano aspettando da Roma per nominare il nuovo commissario alla Sanità in Campania, la risposta a questa domanda ci lascia senza parole. A quanto pare la nomina a commissario di De Luca, che è la soluzione a questo punto più ovvia, sarebbe congelata a causa di una ripicca politica”. Si tratta, secondo Cisl, Uil, Usb e Nursing Up dell’ospedale San Paolo “di ricercare le responsabilità che certamente non sono ascrivibili al personale, ma ad una precisa strategia aziendale di questo presidio ospedaliero da parte della dirigenza”.

Intanto, i carabinieri hanno arrestato 7 persone per aver truffato il Servizio sanitario nazionale, ottenendo rimborsi per Tac e risonanze magnetiche mai effettuate. In manette sono finiti un medico di base, un impiegato amministrativo Asl e 5 amministratori di sette centri di diagnostica convenzionati con sede nelle province di Napoli e Caserta. Le accuse sono di associazione per delinquere, riciclaggio e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale.

I carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per sette persone su richiesta della locale Procura. Queste sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa al Servizio sanitario nazionale, di riciclaggio e di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale.

Gli indagati facevano risultare effettuate su pazienti ignari alcune costose prestazioni sanitarie, tac o risonanze magnetiche al solo scopo di ottenere rimborsi. Il danno causato all’Erario ammonta a 150 mila euro: lo rende noto il procuratore aggiunto della Repubblica, Alfonso D’Avino.

Le indagini sono partite nel settembre 2015 quando un medico di base denunciò che non era sua la firma sotto a una ricetta medica inoltrata per il pagamento da parte di uno dei centri diagnostici ora finiti al centro dell’inchiesta. Gli ulteriori accertamenti, spiega D’Avino, “hanno consentito di documentare una fiorente attività illecita e le sue modalità di svolgimento, riuscendo a ricostruire tutti i passaggi chiave della truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale”.

La svolta è avvenuta con l’appropriazione da parte di un dipendente amministrativo dell’Asl Napoli 2 di Ischia di circa 4000 ricette mediche, denunciate come rubate, ma in realtà attribuite informaticamente a medici ignari.

No Comments Yet

Comments are closed