Milano è pronta per il ruolo da apripista contro il rischio crolli. Il Comune, infatti, fa partire un provvedimento che potrebbe riguardare 27 mila immobili della città, esistenti da 50 anni o che entro il 2019 compiranno i 50 anni di vita dalla data di costruzione. E’ la carta di identità per gli edifici vecchi. O, per dirla in maniera tecnica, è il certificato di idoneità statica: un documento propedeutico al rilascio del certificato di agibilità di un edificio. La mancata emissione del certificato nel Comune di Milano, fa venire meno l’agibilità dello stabile. Lo stesso documento diventa fondamentale in fase di compravendita: i notai lo devono allegare all’atto di vendita.
Lo ha stabilito l’articolo 11 del Regolamento edilizio comunale, approvato dalla giunta Pisapia ed entrato in vigore il 26 novembre 2014. Il provvedimento avviato da Palazzo Marino fissa una prima scadenza entro ottobre 2019 e una seconda per il 2024. Un termine che, però, sembra difficile rispettare, considerato l’esiguo numero di richieste ad oggi (una decina) e che si stima di averne circa mille l’anno.
Una tipologia di rilievi previsti, potrebbe riguardare il 90% degli edifici. Si basa su un’analisi che non prevede esami invasivi. Il costo di questa operazione può variare dai duemila ai 10 mila euro, a seconda della metratura del palazzo.
Se, invece, le condizioni tecniche dello stabile rendono necessarie indagini approfondite, il conto potrebbe salire fino a 100 mila euro.