Gerusalemme, l’Italia si schiera con Israele e vota no alla risoluzione “Palestina Occupata”

 

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L’Italia si schiera con Israele e voterà no alla risoluzione dell’Unesco su Gerusalemme, che sarà votata a Parigi proprio oggi, martedì 2 maggio 2017. Ad annunciarlo è il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, che ha parlato di “ennesima risoluzione politicizzata” e ha fatto sapere di aver “dato precise istruzioni di voto al rappresentante permanente dell’Italia all’Unesco”: votare ‘no’ contro la risoluzione, presentata da Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan, che si intitola “Palestina Occupata” e che respinge, a giudizio israeliano, la sovranità dello Stato ebraico su qualsiasi parte di Gerusalemme.

Per il ministro degli Esteri, “l’Unesco non può diventare la sede di uno scontro ideologico permanente in cui affrontare questioni per le cui soluzioni sono deputate altre sedi”. Alfano ha concluso ricordando che “coerentemente con quanto dichiarato a ottobre, voteremo contro la risoluzione, sperando che questo segnale venga ben compreso” dall’Unesco.

L’ambasciatore presso l’organismo culturale dell’Onu, Carmel Shama-Hacohen, come riporta il Times of Israel, ha definito “senza dubbio uno sviluppo positivo” la posizione dell’Italia annunciata dal ministro degli Esteri Angelino Alfano.

“Israele ringrazia il governo italiano – dice l’ambasciata di Israele a Roma – per la decisione di votare contro la risoluzione anti-israeliana all’Unesco. È un voto contro un altro tentativo di distorcere la storia, di negare i legami fra gli ebrei e Gerusalemme e contro il tentativo di politicizzare ancora l’Unesco. Non avevamo nessun dubbio che il governo italiano avrebbe mantenuto la promessa di votare contro tale risoluzione”.

Lo scorso anno, cinque degli undici Paesi europei membri del board votarono contro la risoluzione, mentre gli altri sei, tra cui l’Italia, si erano astenuti. A far infuriare Israele era stato il fatto che la risoluzione ignorasse i legami del popolo ebraico con i luoghi santi nella Città Vecchia di Gerusalemme e criticasse il modo in cui Israele li gestisce. (mcg)

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