A tutti gli immigrati che trovano difficoltà ad integrarsi, si potrebbe raccontare la storia di Faisal Bangal, attaccante della Primavera dell’Atalanta. Bangal nasce a Chimoio, in Mozambico, il 5 gennaio 1995. Fino all’età di nove anni vive nel Paese africano con la nonna Benedetta. Poi, dopo la morte della nonna, raggiunge la mamma Jamila in Italia. Faisal passa dai 200 mila abitanti di Chimoio ai 4000 di Cene, comune in provincia di Bergamo, amministrato da più di vent’anni dalla Lega Nord, dove non conosce nessuno. L’impatto con la nuova realtà è molto forte e i problemi non mancano. Il giovane mozambicano però è un ragazzo in gamba. Con il passare del tempo impara la lingua e comincia ad ambientarsi. Un processo d’integrazione senz’altro agevolato dall’amore per il calcio. Bangal passa le giornate in oratorio a giocare con gli amici ed è proprio lì che emerge il suo talento. “Quando ero un bambino pensavo esistesse solo l’oratorio. Facevo tre gol a partita, credevo di essere un fenomeno”, ci confessa sorridendo nella sua timidezza. L’Atalanta si accorge di lui e lo tessera. Con i nerazzurri l’africano fa tutta la trafila. Nella categoria Berretti, allenato dallo “Zio” Giuseppe Bergomi, si laurea campione d’Italia e vince il titolo di capocannoniere del torneo. Da questa stagione gioca con la Primavera della squadra di Bergamo, con la quale si è messo in mostra nel Torneo di Viareggio segnando cinque reti. Le sue ottime prestazioni non passano inosservate e il 5 marzo 2014 arriva una bellissima sorpresa. Il commissario tecnico della nazionale maggiore del Mozambico, Joao Chissano, lo convoca per l’amichevole contro l’Angola e lo fa esordire a soli 19 anni. “Ho giocato solo venti minuti, ma è stato comunque un momento stupendo”, rivela la sua voce tremante dall’emozione con un simpatico accento bergamasco. Qualche giorno dopo è arrivata la firma del primo contratto professionistico proprio con l’Atalanta. La storia di Faisal Bangal non è solo quella di un ragazzo di grande talento destinato ad un futuro più che promettente nel mondo del calcio, ma è soprattutto quella di un giovane straniero, arrivato da un Paese lontano, disposto a tutto per integrarsi e rincorrere il suo sogno. Grazie alla sua semplicità, voglia di fare e spirito di sacrificio il giovane attaccante ci sta riuscendo. Ambientarsi in una realtà nuova non è mai facile, ma provare a farlo attraverso lo sport è senz’altro uno dei tentativi più genuini che esista. Faisal Bangal ce lo ha insegnato.
Marco Demicheli, Matteo Palmigiano, Stefano Scarpa
Pubblicato il: 10/04/2014