Milano, 11 luglio 2017 – Continuano le indagini sulla vicenda di Mariana Odica, 35 anni, la colf rumena trovata morta sabato sera a Milano, nella casa in cui lavorava in viale Coni Zugna 65.
La donna era stata trovata, riversa in un lago di sangue, dalla proprietaria di casa e datrice di lavoro. Su un tavolo dell’abitazione sono stati trovati 450 euro. Un ipotetico ladro, ragionano gli investigatori, non si sarebbe fatto scappare l’occasione di portarli via. L’ipotesi di un furto finito male, dunque, è stata esclusa.
La porta dell’appartamento, poi, era chiusa a chiave. Nel caso si sia trattato di omicidio (anche se le piste sono ancora tutte aperte) l’assassino era persona conosciuta alla donna, quindi si è fatto aprire. La donna, uccisa da cinque o sei fendenti tra torace e collo, aveva ancora i vestiti addosso. L’arma è stata trovata sotto il corpo, non di grandi dimensioni, sarebbe un normale coltello da cucina.
Soltanto l’esito dell’autopsia potrebbe rivelare qualche dettaglio in più. L’idea del suicidio resta valida anche perché la medicina forense non esclude la morte causata da ferite da arma da taglio autoinflitte.
