Torino, 26 aprile 2017 – Davide Vannoni è in stato di fermo con l’accusa di aver continuato all’estero la pratica del metodo Stamina, bocciato dalle autorità e dai giudici italiani.
I carabinieri dei Nas si sono presentati questa mattina, nella sua villa a Torino, con un ordine di arresto.
Vannoni è accusato di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, truffa aggravata, somministrazione di farmaci non conformi con il cosiddetto metodo Stamina. In realtà, continuava oltre confine – specialmente in Georgia – l’attività bocciata in Italia su numerosi pazienti che pagavano fino a 27mila euro. Tutti italiani e adescati sui social. Quei malati, secondo la magistratura, non solo non sono mai guariti, ma sarebbero stati ingannati con l’obiettivo di guadagnare e la loro salute sarebbe stata messa in pericolo perché le infusioni di Vannoni non hanno ‘alcun fondamento scientifico’.
Con lui, altre sette persone sono finite sotto inchiesta per le «infusioni» di cellule staminali in una clinica in Georgia. Tutto passava attraverso l’associazione Pro Stamina life, gestita da Rosalinda La Barbera, altro personaggio finito nell’inchiesta con Vannoni e Erica Molino, la biologa che era già stata coinvolta nell’indagine che aveva portato lei e il fondatore del metodo a «patteggiare» pene tra i 19 e i 22 mesi di carcere.
Allontanato a novembre dalla Georgia, Vannoni aveva cominciato a cercare altri Paesi dove spostare l’attività. È stato fermato prima di partire: aveva venduto recentemente la sua Porsche e sarebbe stato in procinto di lasciare l’Italia per Santo Domingo, paese dove un gruppo di collaboratori lo avrebbe aiutato ad insediarsi in una nuova clinica.