Fare impresa in Italia non è un privilegio delle società di capitali. Coop, Conad, Granarolo, Unipol, sono solo alcuni dei grandi marchi che hanno deciso di sfidare il mercato attraverso la forma cooperativa. L’idea di unire le forze dei soci per favorire interessi condivisi e promuovere una gestione comune ha radici lontane. Nel tempo la cooperazione ha rivendicato valori e ideologie, ha subito trasformazioni e ha accompagnato lo sviluppo economico del paese. Oggi incide sul PIL per circa l’8%, sfiora un fatturato di 140 miliardi di euro e conta oltre un milione di posti di lavoro. Numeri, che da soli non raccontano lo scenario di un mondo, scosso dal caso di Mafia Capitale e da altri scandali in giro per l’Italia, ma capace di affrontare la crisi con soluzioni alternative e in difesa del lavoro e della dignità delle persone. Pregi, paradossi e contraddizioni che si intrecciano e meritano un’attenzione particolare.
Articolo di Claudio Rinaldi