Il premier Giuseppe Conte non l’ha menzionata nel suo discorso, ma il superamento della Legge Fornero sulle pensioni rimane in cima ai pensieri di Matteo Salvini, ministro degli Interni e leader della Lega. «È un impegno sacro», ha detto il ministro a “Radio Anch’io”, «L’impegno è di smontarla pezzetto per pezzetto, ripartendo da quota cento e avendo l’obiettivo di tornare a quota 41 anni di contributi».
E al centro del dibattito politico è tornata la Flat tax, riforma che è stata uno dei temi più ricorrenti nella campagna elettorale del Carroccio e che trova spazio anche nel contratto di governo con il Movimento 5 Stelle. Anche se ancora non si conoscono le modalità con cui verrà implementata: nei giorni scorsi l’economista della Lega Alberto Bagnai ha proposto di farla partire dal 2019 per le imprese, per poi implementare la riforma fiscale anche alle famiglie dal 2020. Ma si tratta di ipotesi.
Con la Flat tax «ci guadagnano tutti», ha detto Salvini a chi gli chiedeva se la riforma fiscale ipotizzata nel contratto fosse iniqua e consentisse maggiori guadagni ai ricchi. «Se uno fattura di più e paga di più è chiaro che risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più e crea lavoro in più. Non siamo in grado di moltiplicare pani e pesci. Ma l’assoluta intenzione è che tutti riescano ad avere qualche lira in più in tasca da spendere». Perché il problema del nostro paese, ha concluso Salvini, «è che le esportazioni vanno bene grazie ai nostri eroici imprenditori, che nonostante tutto e tutti tengono alto il made in Italy nel mondo, ma devono tornare a comprare anche gli italiani. E per farli tornare a comprare occorre che tornino a lavorare dignitosamente e che abbiano in tasca qualche lira». (MA)