Il tasso di disoccupazione nel 2017 è sceso all’11,2%, registrando un -0,5% rispetto all’anno precedente. Il dato viene dall’analisi sul mercato del lavoro prodotta dall’Istat, secondo cui si è raggiungo il dato più basso dal 2013. Numeri positivi che vanno letti però nei differenti contesti territoriali. «I divari rimangono accentuati», sottolinea l’Istituto, visto che la disoccupazione sfiora il 20% nel Mezzogiorno, quasi tre volte quello del Nord, ed è al 10% al Centro.
L’Istat aggiorna poi la cartina del mercato del lavoro focalizzandosi anche sugli inattivi, quelli che non lavorano e non sono alla ricerca di un’occupazione. Tra i 15 e i 64 anni, questa categoria di persone è diminuita di 118mila unità nel 2017 su spinta «esclusivamente di quanti vogliono lavorare». Sul fronte delle imprese in Italia sono aumentate le posizioni lavorative dipendenti dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 3% su base annua.
Accanto a quello della disoccupazione, l’Istat fa emergere anche il dato dell’occupazione con un tasso che è salito al 58%, il livello più alto da quasi un decennio, ma ancora al di sotto del «picco del 2008», l’anno di inizio della crisi economica. In termini numerici, gli occupati sono oltre 23milioni, aumentati grazie al traino della crescita dei lavoratori indipendenti (+2,1%) quasi tutti a tempo determinato.