
Ha fatto il giro del web nelle ultime ore la foto della Gioconda imbrattata di bianco. La causa è un giovane che ha deciso di scagliare una torta di panna contro il capolavoro di Leonardo da Vinci custodito al Louvre di Parigi. Fortunatamente, la teca di vetro che protegge il quadro ha impedito che la tela venisse danneggiata.
L’episodio
Nei diversi video che circolano in rete si vede l’imbrattatore con una parrucca in testa che spinge da solo una sedia a rotelle. La simulata condizione di handicap è l’escamotage che gli ha concesso di avvicinarsi indisturbato al quadro con il pacco contenente la torta da lanciare contro l’opera di Leonardo. L’uomo è stato prelevato dalle guardie sotto gli occhi dei visitatori che affollavano il museo, i quali hanno subito diffuso sui social immagini e video dell’accaduto.
“There are people who are destroying the Earth (…) Artists, think about the Earth. That’s why I’ve done it. Think about the planet” Declared 🤔
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— Cake Monalisa (@CakeMonalisaNFT) May 30, 2022
Stando alle dichiarazioni del protagonista, si tratterebbe di un gesto di carattere dimostrativo, senza alcuna intenzione di arrecare danni. Nei video grida infatti che «bisogna salvare il Pianeta», facendo riferimento alla necessità di agire contro il cambiamento climatico. Per questo motivo, prima di essere condotto via dalle guardie, sparge alcune rose sul pavimento della sala.
Altri casi
Non è la prima volta che Mona Lisa si trova al centro di episodi del genere. Pochi anni prima, nel 2011, una donna russa aveva lanciato contro il celebre dipinto una tazza da tè, anche in quel caso senza lasciare danni grazie al vetro di protezione. Discorso diverso invece negli anni ’50 del secolo scorso, quando un sasso lanciato da un attentatore infranse la teca e danneggiò un angolo del dipinto, facendo staccare parte della pittura ad olio. Per riportare la situazione quanto più possibile aderente all’originale, furono necessarie alcune settimane di restaurazione.

L’episodio più clamoroso risale però al 1911. Un imbianchino italiano riparato in Francia, Vincenzo Peruggia, riuscì a rubare la tela nascondendola sotto la giacca e portandola in Italia. Il caso assumeva connotati che andavano al di là della mera dimensione economica: per molti era infatti l’atto patriottico di restituire l’opera al proprio paese d’origine. Il ladro riuscì a tenere nascosto il quadro per circa due anni, fino al 1913, quando venne arrestato dopo aver cercato ingenuamente di rivendere la Gioconda a un antiquario di Firenze.