Manovra, Moscovici: «Apprezziamo la mano tesa dell’Italia»

«Il dialogo con l’Italia è in corso, diventa più intenso, vediamo un tono diverso e un modo differente di cooperare. L’Italia ora è disponibile ad ascoltare il nostro punto di vista e risolvere i problemi. È un passo che accogliamo con favore e anche gli investitori hanno lo stesso feeling», ha detto il commissario europeo per gli affari economici Pierre Moscovici riguardo i nuovi sviluppi sulla Manovra. «Ora il dialogo è cominciato davvero su metodo e sostanza. A Buenos Aires abbiamo avuto discussioni positive con Conte e Tria e abbiamo deciso di proseguire nell’interesse generale lavorando in quella direzione».

Come riporta l’Ansa, la Commissione Europea ha ‘preso nota’ delle intenzioni dell’Italia di ridurre il deficit e aspetta nuovi dettagli. «Serve un impegno credibile, concreto e nel quadro delle regole. Noi siamo disponibili a dare flessibilità, ma il gap deve essere ridotto ancora», ha concluso Moscovici. «Con Bruxelles è in corso un negoziato vero – ha dichiarato il Presidente del consiglio Giuseppe Conte – l’obiettivo è evitare la procedura d’infrazione. Sto mettendo a punto una mia proposta che l’Unione Europea non potrà non prendere in considerazione».

«Il 2%? Solo un numero, noi badiamo alla sostanza» ribadisce invece il Ministro degli interni Matteo Salvini. «Noi facciamo una Manovra seria che non dipenderà dallo zero virgola ma dai contenuti. Una Manovra che ha degli investimenti che non ci sono mai stati negli anni precedenti». Ha parlato poi anche il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, in conferenza stampa, durante la riunione dei ministri finanziari: «L’Italia è oggetto di speciale attenzione. Sosteniamo la valutazione della commissione e raccomandiamo all’Italia di prendere le misure necessarie per rispettare il Patto di stabilità. L’Italia si trova in una posizione di inadempienza particolarmente seria».

Mentre prosegue il negoziato con la Commissione, l’iter della legge di Bilancio alla Camera procede a rilento: l’approdo in aula, slittato ancora alle 20 di mercoledì sera, è stato sospeso dal presidente Claudio Borghi. E giovedì mattina potrebbe essere posta la questione di fiducia.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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