Vulcano erutta in Guatemala, 75 morti e 192 dispersi

È salito a 75 morti e 192 dispersi il bilancio dell’eruzione del Volcan de Fuego, nel Sud-Ovest del Guatemala. Solo 23 delle vittime, secondo l’Istituto di medicina legale, sono state identificate, a causa delle ceneri e della lava che hanno sfigurato molti dei corpi. Le altre identificazioni dovranno avvenire tramite dna. Si calcola che le persone toccate dall’eruzione siano più di 1,7 milioni, mentre gli evacuati sono circa 3mila.

L’attività del vulcano è iniziata domenica, quando in Guatemala erano circa le 11 del mattino (le 19 in Italia). L’eruzione è cominciata un’ora più tardi, e alle 14 locali il flusso della lava ha superato gli argini della “Barranca Grande”, che incanalava la colata. Il fluido, che scendeva a una temperatura fra i 900 e i 1200 gradi, ha sepolto alcuni paesi alle pendici del vulcano. Le ceneri, arrivate a formare una colonna di 10.000 metri di altezza, hanno provocato la chiusura dell’aeroporto di Città del Guatemala, la capitale del paese. Tra i rischi, nei prossimi giorni, ci sarà anche quello delle piogge, che potrebbero diventare acide mischiandosi ai gas emessi nell’eruzione.

Il video del salvataggio di un bambino guatemalteco.

Il presidente guatemalteco, Jimmy Morales, che ha visitato di persona le zone colpite insieme alla moglie, ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale e lo stato di calamità naturale per i tre dipartimenti che circondano il vulcano. Ancora lunedì, il Centro nazionale per la riduzione dei disastri del Guatemala registrava «da 5 a 7 esplosioni» all’ora. Martedì, un’ulteriore eruzione, non prevista da vulcanologi e autorità, ha sorpreso i soccorsi e ne ha rallentato le operazioni. A complicarli contribuisce anche il calore sprigionato dal suolo, tale da fondere in diversi casi le suole delle scarpe dei soccorritori, che devono così camminare su passerelle di legno.

Il Volcan de Fuego dista poco più di 40 km in linea d’aria dalla capitale, città da 2 milioni e mezzo di abitanti. È un vulcano perennemente arrivo, ma dal 1974 non faceva registrare un’eruzione violenta come quella di domenica. (MN)

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