A Bangkok la prima biblioteca al mondo dedicata a Terzani

BANGKOK – È stata inaugurata oggi a Bangkok la prima biblioteca al mondo dedicata a Tiziano Terzani, giornalista e scrittore toscano autore di successi editoriali letti e tradotti in tutto il mondo.

Il ritrovo culturale, concesso dalla Bangkok University, è stato allestito all’interno del City Campus di Rama IV, nella capitale thailandese. Presenti alla cerimonia anche la moglie dello scrittore, Angela, e la figlia Saskia, che hanno simbolicamente tagliato il nastro di apertura.

«È sorprendente vedere che un filo lega Firenze a Bangkok. A Tiziano un’iniziativa del genere sarebbe sicuramente piaciuta», ha commentato Angela.

 

La biblioteca, prima italiana a Bangkok, per il momento ospiterà solo 500 volumi, ai quali, però, se ne aggiungeranno altri in arrivo dall’Italia. L’iniziativa, di grande importanza, è il coronamento del lavoro della sezione locale dell’associazione Dante Alighieri, sotto l’egida e il patrocinio dell’ambasciata italiana in Thailandia e dell’Ue.

Lo scrittore toscano visse nella capitale thailandese, insieme alla famiglia, dal 1992 al 1995, anni in cui scrisse la sua celebre opera Un indovino mi disse. L’associazione Dante è tuttora attiva sul territorio per salvare la storica Turtle House, in cui vissero i Terzani e che ispirò l’opera.

«Ci installammo a Bangkok nella casa più bella e fatata in cui abbiamo mai vissuto, un’oasi di vecchio Siam in mezzo all’orrore del cemento…», scriveva Terzani.

Nel corso della mattinata Angela e Saskia Terzani hanno anche visitato la residenza privatamente e potuto riabbracciare Kamsing, il custode della struttura che vive lì da 35 anni e che ora rischia di perdere la casa e il lavoro.

Sui social è partita anche una mobilitazione, con relativo appello su Change.org, per preservare la casa dalla demolizione. Al posto dello storico edificio dovrebbe sorgere, infatti, un palazzo in cemento.

Nell’appello fatto sui social si legge: «La casa rappresenta un pezzo di storia e di cultura non solo italiana, ma anche thailandese. Non permettiamo che questo luogo dell’anima, patrimonio di valore storico e culturale, venga abbattuto per dare posto a un ‘non-luogo’ di lapidazione del passato».

(bb)

 

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