Bce, stop alle banconote da 500 euro: “Favoriscono le attività criminali”

«A partire dal 27 gennaio 2019, le banche centrali dell’area Euro cesseranno di emettere le banconote da 500 euro». È quanto si legge in un comunicato della Bce, la Banca Centrale Europea, diffuso a fine 2018. È entrata infatti in vigore la direttiva del 4 maggio 2016 riguardante la sospensione di produzione della banconota europea dal valore più alto.

Da ieri infatti,  17 banche centrali sulle 19 dei paesi che fanno parte dell’Eurozona, hanno smesso di emettere il famoso bigliettone viola. Solo le banche centrali della Germania e dell’Austria resistono, forti della proroga di tre mesi ottenuta da Francoforte «per gli eventuali motivi logistici e/o per assicurare una transizione armoniosa». Ma la Bce avverte: «Avete tempo fino al 26 aprile, poi dovranno sparire».

Combattere il riciclaggio di denaro, il finanziamento di organizzazioni criminali e terroristiche e l’evasione fiscale: queste le motivazioni principali alla base della decisione. Le banconote da 500€ permettono infatti, secondo la Bce, di spostare o nascondere grandi quantità di denaro in poco spazio e per questo sono usate spesso per attività illecite. In un pacchetto di sigarette, per esempio, è possibile conservare fino a 40 banconote da 500 euro, per un valore di 20 mila euro. Una busta piena di 2 mila banconote da 500 euro ha un valore di 1 milione di euro e un peso di poco più di 2 chili, mentre per arrivare a 1 milione di euro con tagli da 20 euro servirebbero 50 mila banconote e alcune valigie.

Nessun problema però per i pochi fortunati che hanno ancora banconote da 500€ nel portafoglio. Come fa sapere la Bce «i biglietti da 500 continueranno ad avere valore legale e potranno essere dunque cambiati presso una banca con tagli più piccoli per un tempo illimitato. Progressivamente, però, spariranno».

E in clima di novità la Bce annuncia anche l’emissione per il 28 maggio 2019 delle nuove banconote da 100€ e 200€, implementate di due nuovi simboli visivi volti a limitare la contraffazione del biglietto.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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