Casapound, la nuova sede di Legnano continua a far discutere

L’inaugurazione della sede di Casapound a Legnano, evento ribattezzato dagli attivisti come l’inizio di una nuova era, ha lasciato dietro sé un lungo strascico di reazioni e polemiche. Al coro indignato dei sindacati confederali ha fatto seguito l’eco dei vertici del Partito Democratico, che ha parlato di «ferita civica e politica» in una città che fu simbolo della Resistenza.

Domenica il dissenso dei cittadini nei confronti del movimento di estrema destra si è tradotto in tensioni: un corteo antifascista scortato dalla polizia ha preso il via dal Parco Falcone e Borsellino lungo le vie della città, mentre un susseguirsi di cori e lo scoppio di alcuni petardi hanno riscaldato l’atmosfera. La polemica, però, non ha scalfito l’entusiasmo dei due vertici di Casapound presenti all’inaugurazione, Davide Di Stefano e Angela De Rosa: «Il nostro è un movimento giovane, un movimento che ancora non è arrivato nelle sedi e nelle istituzioni, ma che ci arriverà presto. Siamo l’unico movimento sovranista ed il solo a chiedere l’uscita dalla moneta unica e dall’euro». «Riscontriamo sempre più entusiasmo da parte di tanta gente, Casapound avanza!». Così Di Stefano a margine della cerimonia d’inaugurazione.

La nuova sede di Casapound è stata rinominata “La Gorgone”, ed è il nono presidio del partito in ordine di apertura presente sul territorio lombardo. Nel frattempo, al via nuove iniziative sia nell’hinterland milanese che in tutto il territorio italiano: gli attivisti di Caspound si sono messi alle spalle le polemiche degli ultimi giorni, promuovendo una serie di raccolte alimentari in aiuto delle famiglie meno abbienti.

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