Under 21, sorteggiati i gironi di qualificazione a Euro 2021

Svezia, Islanda, Repubblica d’Irlanda, Armenia e Lussemburgo saranno le selezioni nazionali Under 21 che si contenderanno con l’Italia l’accesso alla fase finale dell’Europeo del 2021 in Slovenia e Ungheria. Il sorteggio, tenutosi stamane a Nyon, ha suddiviso 53 nazionali in otto gruppi da sei squadre e uno da cinque.

«È un girone nella norma» ha commentato il ct Luigi di Biagio. «La Svezia è un avversario temibile ma ci faremo trovare sicuramente pronti» ha concluso. Le nove vincitrici dei gironi si qualificheranno alla fase finale mentre le due migliori seconde classificate disputeranno un playoff, andata e ritorno, nel novembre 2020. Il calendario degli incontri non è stato ancora ufficializzato.

Ricordiamo che gli azzurrini saranno impegnati il prossimo giugno negli Europei Under 21 ospitati dalla stessa Italia assieme a San Marino; le prime quattro classificate saranno anche le quattro europee ammesse al torneo di calcio maschile alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 del quale ancora non è stata chiarita la formula. L’Italia comunque, nel suo europeo, è stata inserita nel girone di ferro con Spagna, Polonia e Belgio ed esordirà il 19 giugno 2019 a Bologna contro gli iberici. Le altre città ospitanti sono Cesena, Reggio Emilia, Trieste, Udine e la sanmarinese Serravalle.

Per la nazionale Under 21 più titolata d’Europa, con cinque affermazioni nel campionato continentale di categoria, un altro obiettivo quindi che si aggiunge all’agenda del ct Di Biagio: prima l’europeo casalingo e poi le qualificazioni per quello del 2021.

L’ultima affermazione è datata 2004 quando in Germania gli azzurrini di Claudio Gentile stesero 3-0 in finale la Serbia & Montenegro. Tra le fila di quella squadra c’erano giocatori poi affermatisi anche in Nazionale maggiore come Andrea Barzagli, Daniele De Rossi, Alberto Gilardino e Marco Amelia, campioni del mondo sempre in Germania ma nel 2006.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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