Latina, contestato il parroco durante i funerali di Alessia e Martina

E’ stato contestato, da parte dei presenti, il parroco che ha celebrato i funerali di Alessia e Martina, le bimbe di 8 e 14 anni uccise dal padre Luigi Capasso, poi suicidatosi, a Cisterna di Latina. La “colpa” del prete sarebbe stata quella di aver chiesto una preghiera anche per il padre. «Scusate, ma la famiglia ha perdonato» ha proseguito il parroco, spiegando il suo precedente invito alla preghiera. La funzione è stata seguita dalla moglie dal suo letto d’ospedale. «E’ con grande emozione che tributo l’estremo saluto terreno ad Alessia e Martina, due bambine da me conosciute e amate. Alessia, battezzata e comunicata da me, il 6 maggio avrebbe dovuto ricevere il sacramento della cresima e Martina a settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?»
«Sono prete, ma non sono abituato alla morteSono circa 50 anni – ha proseguito il parroco – che sono sacerdote ed ho celebrato tanti funerali: funerali di persone suicide o uccise, di persone morte tranquillamente sul loro letto o tragicamente in incidenti vari, persone morte dopo una lunga malattia o morte all’improvviso senza che nessuno se ne accorgesse, giovani e anziani. Qualcuno potrebbe pensare che ormai sono abituato alla morte. No, non sono abituato! Quando vedo una bara bianca un senso di ribellione mi assale e tanti perché affollano la mia testa. Perché? Mi chiedo e so che questo succede anche a voi, fratelli miei».
Fuori dalla chiesa ragazzini e compagni di scuola delle bambine hanno indossato una maglietta per ricordare le due sorelle e palloncini bianchi e rosa sono volati al termine del funerale. E’ stato esposto anche uno striscione con una frase tratta da una canzone di Eros Ramazzotti: «Solo che non doveva andare così, solo che ora siamo tutti un po’ più soli qui».

 

No Comments Yet

Leave a Reply