Istat, sono 1 milione e 173 mila le donne vittime di molestie sul lavoro

L’Istat ha stimato nel rapporto “Le molestie ed i ricatti sessuali sul lavoro”, relativo agli anni 2015/2016, il “prezzo” per ottenere un’assunzione. Almeno 1 milione 173 mila le donne vittime di ricatti sessuali per poter essere assunte, per mantenere il proprio posto di lavoro o per ottenere avanzamenti di carriera. Negli ultimi tre anni, invece, sono 167 mila. Maggiormente colpite le impiegate (nel 37,6% dei casi) o, per il 30,4%, le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi. La quota più rilevante delle vittime, inoltre, lavorava o cercava lavoro nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (20%) ed in quello del lavoro domestico (18,2%).  Il 69,6% di chi subisce questo tipo di abuso ritiene molto o abbastanza grave il ricatto subito. Ciononostante, l’80,9% non ne ha mai parlato ai colleghi od ai superiori. E quasi nessuno ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine.

Nel corso della propria vita 8 milioni e 816 mila donne fra i 14 ed i 65 anni sono state oggetto di molestie sessuali, mentre negli ultimi tre anni hanno raggiunto i 3 milioni 118 mila. Il fenomeno risulta in lieve diminuzione, se si considerano solo le tipologie di molestie sessuali rilevate anche nell’indagine del 2008-2009. Le cifre sono così passate da 3 milioni e 778 mila (cioè il 18,7%) nel 2008-2009 a 2 milioni e 578 mila (ossia il 12,8%) nel biennio 2015-16.

La forma più diffusa di importuno risulta la molestia verbale (24% delle donne e 8,2% degli uomini), a seguire quelle con contatto fisico, ovvero tutte quelle situazioni in cui le vittime, 15,9% delle donne e dal 3,6% degli uomini, sono state accarezzate o baciate contro la propria volontà. Per il 60% questi casi sono perpetrati da estranei o, per il 15,8%, da persone che si conoscono solo di vista. Tenendo presente l’intero corso della vita i mezzi di trasporto pubblici sono per le donne i luoghi in cui gli abusi avvengono più frequentemente, mentre per gli uomini questi sono i pub, discoteche o bar.

Prima volta che l’attenzione si rivolge anche agli uomini. Di questi, 3 milioni e 754 mila sono state vittime di molestie ed 1 milione e 274 mila lo è stato negli ultimi tre anni. La categoria maschile subisce in misura maggiore molestie verbali (nell’8,2% dei casi). Seguono episodi di pedinamento, molestie con contatto fisico, atti di esibizionismo e telefonate oscene. A mutare meno in base al genere di appartenenza, il dato rappresentante le molestie che giungono dalla rete. Gli autori di tutte queste violazioni sono in maggioranza uomini, sia per il 97% delle vittime donne, che per l’85,4% delle vittime uomini. Mentre altre (l’8,3%) sono state molestate da entrambi, uomini e donne. Ciò accade soprattutto per le molestie sui social network (16,1% di uomini contro il 5,0% delle donne).

Eppure la percezione della gravità delle molestie fisiche subite è molto diversa tra i generi: a considerare la drammaticità dell’accaduto il 76,4% delle donne contro il solo 47,2% degli uomini.

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