Caso Motka, trovati responsabili del rapimento del cooperante italiano

Sono stati individuati i sequestratori di Federico Motka, il cooperante italiano che fu rapito in Siria il 12 marzo 2013. I carabinieri del Ros stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Roma su richiesta del “Gruppo antiterrorismo” della locale Procura Distrettuale, nei confronti di sei membri dell’Isis gravemente accusati di associazione e sequestro di persona con finalità di terrorismo internazionale.

Grazie anche alla cooperazione giudiziaria e di polizia tra i Paesi europei coinvolti è stato possibile ricostruire il sequestro del ragazzo fase per fase e identificare una buona parte dei componenti del gruppo responsabile. Nel mirino sono finiti anche i superstiti dei cosiddetti ‘Beatles’, ovvero la cellula jihadista con passaporto britannico che in Siria ha spesso attuato torture ai danni di sequestrati occidentali. Il provvedimento di custodia cautelare emesso su richiesta del pm Sergio Colaiocco riguarda anche terroristi con passaporto francese e belga.

Federico Motka coordinava le attività umanitarie della Ong francese Acted in un campo profughi nella regione di Idlib quando è stato rapito. È rimasto nelle mani dei terroristi dello Stato islamico per 14 mesi. Con lui venne sequestrato anche l’ingegnere britannico David Cawthorne Haines, che fu decapitato in un’esecuzione filmata a scopo di propaganda nel mese di settembre del 2014. Trasferito e torturato più e più volte, l’allora trentenne fu poi liberato il 26 maggio 2014.

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