Roma, rivolta di Torre Maura contro i rom: la procura ha aperto un fascicolo

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per indagare sugli scontri avvenuti nella tarda serata di ieri nella zona di Torre Maura, dove circa 200 abitanti della zona, supportati da militanti di Casapound, sono scesi in strada per protestare contro il trasferimento di alcuni rom in un centro di accoglienza di proprietà del Comune in via dei Codirossoni.

A piazzale Clodio sono in attesa di una informativa dalle forze dell’ordine intervenute. I reati ipotizzati, al momento, sono di danneggiamento e minacce aggravate dall’odio razziale durante una vera e propria rivolta, dato che sono stati dati alle fiamme un cassonetto e un’auto. Nel corso della sommossa sono stati calpestati e distrutti i panini destinati ai rom: «Devono morire di fame» hanno urlato alcuni «Dateci i terremotati, gli zingari non li vogliamo».

La Digos di Roma è al lavoro per individuare gli autori della violenta protesta. Le posizioni verranno vagliate per chiarire le singole responsabilità, al momento circa 30 abitanti si trovano all’esterno del centro di accoglienza di via dei Codirossoni per presidiarlo.

Intanto questa notte, dopo un lungo vertice, il Campidoglio si è piegato alla protesta e ha annunciato che i rom saranno ricollocati altrove. Le 70 persone (33 bambini, 22 donne delle quali 3 in gravidanza) saranno spostate nelle altre strutture cittadine entro sette giorni. La decisione è stata presa al termine di un incontro svoltosi nella presidenza del VI municipio tra una delegazione dei cittadini della zona e il capo di gabinetto della sindaca Virgina Raggi, Stefano Castiglione.

«Da oggi la Sala operativa sociale del Campidoglio inizierà a svuotare il centro – ha spiegato il presidente del sesto municipio Roberto Romanella – certo si parla tanto di integrazione e da qualche parte si sarebbe dovuto iniziare».

«Sono intervenuta per evitare che la situazione degenerasse. C’era un clima molto pesante, di odio» ha commentato la sindaca Virginia Raggi «Sono intervenuta per tutelare i tanti cittadini onesti di quel quartiere e i 33 bambini del gruppo dei nomadi che rischiavano la vita e l’incolumità personale».

«No a ogni forma di violenza, no allo scaricare sulle periferie ogni genere di problemi. Ribadisco il mio obiettivo per cui sto lavorando da mesi: zero campi rom entro la fine del mio mandato da ministro. Chi si integra è benvenuto, chi preferisce rubare verrà mandato altrove» ha dichiarato invece il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

D’altra parte, i residenti del quartiere, hanno motivato le proteste denunciando la situazione di degrado in cui si trovano da anni e spiegando che il Comune finora non è intervenuto in modo significativo: «Le nostre case, gestite dal Comune, sono abbandonate al degrado. Viviamo in questo appartamento da 41 anni – racconta Anna, 88 anni -prendo 600 euro di pensione al mese, il soffitto del bagno mi sta per crollare in testa. Quando chiamo il Comune, mi tengono in attesa un tempo infinito e ora mantengono questi rom».

 

Eleonora Fraschini

Giornalista pubblicista e praticante, appassionata di fotografia, politica e ambiente. Nata sulle sponde del lago ma milanese nel cuore.

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