Prato, violenza sessuale su minore: arrestata operatrice 31enne

È finita sotto arresto l’operatrice sanitaria di Prato che ha avuto una relazione – dalla quale è nato un figlio che oggi ha 5 mesi – con un ragazzo tredicenne. Atti sessuali con minore e violenza sessuale per induzione: sono questi i reati contestati alla trentunenne, indagata per aver avuto un rapporto con un minorenne al quale impartiva ripetizioni private di inglese.

Il reato di atti sessuali con minore, secondo la Procura, si sarebbe verificato in due periodi distinti. I primi incontri sarebbero avvenuti tra la primavera e l’estate del 2017, quando lui aveva meno di 14 anni, a casa del ragazzo. E successivamente, a casa della donna, quando il ragazzo aveva compiuto 14 anni. Quello di violenza sessuale per induzione, invece, sarebbe avvenuto in una terza fase, nella quale lei avrebbe minacciato il ragazzino, oggi quindicenne, che non voleva più avere rapporti con lei.

La donna si trova ora ai domiciliari, resi necessari per evitare il pericolo di inquinamento delle prove e la reiterazione del reato. Gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito anche una perquisizione in casa, sequestrando materiale e supporti informatici. Pare infatti che la trentunenne di Prato, durante i primi giorni dell’indagine cominciata l’otto marzo, avrebbe tentato nuovi approcci con la presunta vittima dei suoi reati. E non si esclude che potesse incontrare altri ragazzini nella palestra che frequentava.

«È emersa poi la frequentazione di siti pedopornografici da parte della signora e di contatti con altri ragazzi minori», ha dichiarato il procuratore Giuseppe Nicolosi. «Per quanto riguarda queste frequentazioni abbiamo anche acquisito delle informazioni di natura dichiarativa», ha proseguito.

Anche il marito della donna è finito al centro dell’inchiesta: il reato che gli viene contestato è quello di alterazione di stato, che si applica a chi manipola lo stato civile di un neonato. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe registrato all’anagrafe come suo figlio il bambino, nonostante la moglie gli avesse confessato che il neonato fosse frutto dalla relazione con l’adolescente.

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