Pakistan replica alle accuse dell’India: “Se attaccate, risponderemo”

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«Se state pensando di lanciare un attacco al Pakistan, non ci sarà altra opzione che rispondere con una rappresaglia». Così il Primo Ministro pachistano Imran Khan ha messo in guardia l’India in un messaggio Tv, dopo che Delhi ha accusato il governo di Islamabad di essere dietro l’attentato di giovedì scorso in Kashmir, nel quale hanno perso la vita 44 militari indiani. Khan ha chiesto a Delhi di fornire le prove di un simile coinvolgimento e ha assicurato che, nel caso siano attendibili, prenderà provvedimenti.
Il premier pakistano ha poi invitato l’India a risolvere tutte le dispute attraverso il dialogo: «Se oggi in Afghanistan, dopo 17 anni, il mondo intero ha realizzato che quella militare non è una soluzione e che la questione deve essere risolta con il dialogo, allora non dovrebbero esserci discussioni su questo in India?».

L’attentato della settimana scorsa è avvenuto su un’autostrada vicino a Pampore, una città dello stato indiano del Jammu e Kashmir, da sempre contesa tra India e Pakistan.  Un uomo alla guida di un veicolo carico di esplosivo si è lanciato contro un convoglio di pullman della Central Reserve Police Force, la principale forza di polizia indiana, facendone esplodere uno e danneggiandone altri cinque. Secondo il quotidiano Greater Kashmir l’attacco è stato rivendicato dal gruppo islamista pakistano Jaish-e-Muhammad, che sostiene la volontà di indipendenza dall’India della maggioranza musulmana presente nella zona. Sui social network è circolato in questi giorni un video di nove minuti in cui il presunto attentatore parla dell’attacco.

Dopo l’accaduto, il governo indiano guidato dal premier Narendra Modi ha dichiarato di voler togliere al Pakistan, quantomeno da un punto di vista formale, lo status di “partner commerciale privilegiato”. India e Pakistan infatti sono entrambi membri dell’Organizzazione mondiale del commercio.

 

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