Nuova vita per i Giardini Reali di Venezia

Nuova vita per i Giardini Reali di Venezia

Quando nel 1805 Napoleone si riprese Venezia la città sembrava non avere futuro. Il nuovo re d’Italia decise di trasformarla: pensò a un’Accademia delle Belle Arti, a un nuovo ospedale, a un cimitero fuori le mura, e a giardini unici, rigogliosi, stupendi: i Giardini Reali. Il progetto per i giardini è datato 1806.

Il 17 dicembre 2019 i giardini riaprono dopo un lungo restauro, sotto un nuovo splendore.

«Una bellissima storia d’amore e generosità che deve essere d’esempio per altre storie simili». Commenta così il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini alla cerimonia inaugurale del restauro. L’intervento, durato cinque anni, è stato realizzato dalla Venice Gardens Foudation e con il sostegno di Generali, main partener. Il progetto è stato curato da Paolo Pejrone, architetto dei giardini e progettazione paesaggistica

L’intervento di recupero

Paolo Pejone ha sempre sottolineato quanto il genio civile francese avesse progettato bene il giardino voluto da Napoleone: cinquemila metri quadrati lo spazio dei giardini, più di cinquemila le piante che affollano la fitta vegetazione presente. Il pergolato, vera spina dorsale del giardino, è stato restaurato rispettando la forma originaria e ricoperto di glicine; mentre sono state piantate una serie di piante robuste resistenti all’acqua salmastra di Venezia. L’intervento è stato finanziato da Generali con un impegno di circa 3 milioni di euro e con i benefici dell’Artbonus, una misura fortemente voluta proprio dal ministro Franceschini

Le attività della Venice Gardens Foundation

La Onlus Venice Gardens Foundation svolge una serie di attività artistiche, culturali e di ricerca con il nome The Human Garden al fine di restaurare e gestire parchi e giardini, favorendo l’interazione fra il pubblico e i luoghi. Addossati sull’isolotto che guarda la Giudecca, i Giardini Reali erano ormai stanchi e decadenti, la brutta copia dei fasti napoleonici. Il recupero è un segnale importante per Venezia e i suoi cittadini, ma è altresì importante per la tutela del nostro paesaggio e del patrimonio artistico.

Rino Terracciano

giornalista praticante e curatore d'arte. Scrive per Masterx-IULM. Ha lavorato e collaborato con Accademie e Istituzioni museali come Académie de France à Rome, Accademia di Francia in Roma, Villa Medici; Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, Napoli.

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