Colpo alla ‘Ndrangheta: preso il latitante Francesco Strangio

Colpo alla ‘Ndrangheta: preso il latitante Strangio

Si trovava all’interno di un appartamento al sesto piano di un palazzo nel centro abitato di Rose, in provincia di Cosenza. Francesco Strangio, pluripregiudicato più volte indagato nell’ambito di operazioni antidroga, dovrà scontare 14 anni di reclusione e pagare una multa di 60mila euro.

Strangio, 38enne, è infatti considerato dagli inquirenti un vero e proprio broker del narcotraffico internazionale, in grado di gestire in prima persona ingenti quantità di cocaina dal Sud America, utilizzando molte città europee come centri di smistamento. Le indagini, infatti, dimostrerebbero come i membri della struttura disponessero di basi logistiche ed appoggi in tutta Italia e nei principali paesi europei (Germania, Olanda e Belgio) funzionali ad assicurare l’ingresso e lo smistamento dei carichi di cocaina in Europa.

Da oltre un anno, ormai, il latitante aveva trovato sicuro rifugio spostandosi tra diversi centri del cosentino, fino a giungere da circa un paio di settimane nel comune di Rose, dove aveva individuato nella mansarda all’ultimo piano di un tranquillo condominio il luogo ideale per sottrarsi alla condanna, continuando a gestire i propri traffici illeciti.
All’interno dell’abitazione i Carabinieri hanno trovato svariate carte di identità ed un passaporto intestati a terzi. Il latitante aveva anche 8mila euro e tre telefoni cellulari parzialmente bruciati all’interno di un camino (probabilmente Strangio li aveva bruciati mentre i Carabinieri erano alla porta, per non consegnargli i nomi e i numeri dei suoi collaboratori), due valigie già pronte per una rapida partenza e tracce di cocaina su alcuni mobili.

Colpo alla ‘Ndrangheta: preso il latitante Strangio
Foto segnaletica di Francesco Strangio, anni 38.

Strangio, come risulterebbe dalle operazioni “Revolution” della Dda reggina e “Dionisio” della Dda di Milano, sarebbe stato una parte importante per le attività di narcotraffico di una più ampia organizzazione, saldamente legata al territorio ed alle cosche di ‘ndrangheta della Locride. Gli inquirenti sostengono che Strangio, in particolare, e in stretta collaborazione con Bruno Pizzata, 59enne, vertice dell’organizzazione che attualmente sta scontando in carcere una condanna a 30 anni di reclusione, avrebbe personalmente preso parte alle trattative d’acquisto con i famigerati narcos sudamericani e organizzato i trasferimenti degli stupefacenti a bordo delle navi cargo, con carichi di copertura destinati a diversi porti del nord Europa (Amburgo ed Anversa).

Soddisfazione dai 5 stelle: “Complimenti alle forze dell’ordine – scrivono in una nota i parlamentari del MoVimento in Commissione Antimafia – che oggi hanno assicurato alla giustizia il pericoloso criminale Francesco Strangio, latitante da oltre un anno. Su di lui pendeva una condanna definitiva a 14 anni per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. È grazie a queste operazioni che lo Stato torna al centro dell’amministrazione di territori, che mai devono essere lasciati al controllo delle mafie. Tra le Istituzioni è centrale anche il ruolo della Commissione Antimafia, dove lavoriamo ogni giorno per contribuire a far luce sui più gravi episodi di criminalità, a promuovere la cultura della legalità ed a garantire la sicurezza di tutti i cittadini”.

Anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha twittato ,con l’hashtag #laMafiaMiFaSchifo: “Grazie alle forze dell’ordine, che ogni giorno ci fanno essere orgogliosi di loro”. “Lo scorso Ferragosto avevamo organizzato proprio a San Luca il Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica: volevamo mostrare a tutti che lo Stato c’è e non molla. L’arresto di questo criminale ne è la conferma. Non ci fermeremo qui”.

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