Messico, strage di mormoni. Almeno nove vittime, arrestato un sospettato

Le forze dell’ordine messicane hanno arrestato una persona sospettata di essere coinvolta nell’attacco contro un gruppo di mormoni il 5 novembre scorso in cui sono morte almeno nove persone, tra cui sei bambini. L’identità non è ancora nota, ma l’agenzia ministeriale per le indagini penali (Amic) ha dichiarato che al momento della cattura nelle colline di Agua Priests, nello Stato di Sonora, l’indagato aveva con sé due ostaggi legati e imbavagliati. Possedeva numerose armi di grosso calibro e un’ingente quantità di munizioni.

Il fermo è avvenuto appena un giorno dopo la brutale aggressione nei confronti di tre donne, quattro bambini piccoli e due neonati. Si trovavano a bordo di tre auto e viaggiavano vicino al confine tra Stati Uniti e Messico. Si tratta di un gruppo di mormoni americani, con doppia cittadinanza. Con un’imboscata avvenuta in pieno giorno, sono stati colpiti da una scarica di proiettili e bruciati vivi. Secondo le prime fasi dell’indagine, gli aggressori sarebbero uomini armati appartenenti a uno dei più potenti gruppi criminali della regione.

È ancora da chiarire se le vittime siano stati prese di mira per errore o siano state scambiate per uno dei tanti convogli delle bande armate della zona. La ricostruzione di quanto è accaduto è ancora approssimata. Pare che circa otto bambini siano sopravvissuti, riuscendo a sfuggire alla furia omicida e nascondendosi in mezzo alla vegetazione. Ma si teme che il bilancio della strage possa essere ancora più grave.

Il procuratore generale dello stato limitrofo di Chihuahua, Cesar Peniche Espejel, durante un’intervista ai media locali ha confermato l’arresto ma non ha confermato i dettagli del coinvolgimento del sospettato. Ha inoltre dichiarato che il massacro potrebbe essere opera del cartello di Sinaloa “Los Jaguares”. Dalle indagini risulta che negli ultimi mesi è stato impegnato in svariati scontri contro il cartello rivale “La Linea” per ottenere il controllo dei traffici di droga anche del vicino Stato di Sonora. Ma pare che ache altri gruppi siano interessati a infiltrarsi nella zona.

Un tweet di Donald Trump non ha tardato ad arrivare, che da sempre denuncia la brutale violenza dei cartelli della droga per giustificare la realizzazione di un muro tra i due paesi. Il presidente USA si è detto pronto ad aiutare il Messico inviando forze armate dagli Stati Uniti per risolvere il problema in maniera “rapida ed efficace”.

Alessia Conzonato

25 anni, dalla Toscana a Milano per seguire la passione del giornalismo. Laureata in Comunicazione, media e pubblicità alla IULM, ora frequento il Master in giornalismo e quindi scrivo per Master X. Sogno di fare inchiesta, ma amo anche il cinema.

No Comments Yet

Leave a Reply