“Italian politics for dummies”, perché un film convince Milano

Grande successo alla prima del film Italian politics for dummies della Iena Ismaele La Vardera, prodotto da Medusa e “Le Iene”. Le impressioni da parte del pubblico sono state molto positive all’uscita dalla sala. Tutti si sono detti soddisfatti di ciò che hanno visto sul grande schermo e la sorpresa è stata grande nello scoprire che la denuncia, che il film rappresenta, è frutto del coraggio di un ragazzo di soli 23 anni.

Nel film Ismaele decide di candidarsi alle elezioni comunali di Palermo, ma quando capisce che queste sono in realtà una farsa, cambia idea e propone alla redazione de “Le Iene” di riprendere tutti i colloqui con i politici attraverso una telecamera nascosta. Durante questo periodo riesce a camuffare perfettamente la sua credibilità con vari stratagemmi: gira per le strade di Palermo insieme a dei giovani sostenitori, affitta una Apecar (simbolo della sua candidatura) ed è ospite di varie trasmissioni televisive in cui afferma di appoggiare i partiti di Destra. Da questo momento viene contattato dai principali esponenti dell’ala di Destra come Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Gianfranco Miccichè – ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana –  e alcuni personaggi minori. Il film mostra uno spaccato della politica italiana durante le elezioni comunali. Accordi, elementi di propaganda e discussioni in cui si parla di come agire in caso di vittoria o di sconfitta. Ad Ismaele viene offerto di tutto, pur di ottenere delle alleanze, addirittura un esponente politico gli propone di incontrarsi con un boss mafioso del quartiere la Kalsa, uno dei più problematici del capoluogo siciliano, il quale gli sottopone un patto in cui lui stesso gli promette 300 voti in cambio di favori istituzionali.

«L’idea di realizzare Italian politics for dummies è nata da quella di candidarmi a sindaco di Palermo – ha dichiarato ai nostri microfoni Ismaele La Vardera all’uscita dalla sala del cinema Bicocca – In campagna elettorale ho capito che era necessario documentare certe cose che vedevo e in cui mi ritrovavo coinvolto, per denunciarle: come il voto di scambio, una pratica diffusa a Palermo, che vede la costante presenza della criminalità organizzata durante le elezioni».

«Io mi fido delle istituzioni – ha continuato – ma il boss mafioso che ho incontrato è ancora a piede libero. Sono consapevole che non mi aspetterà un periodo facile, ma il calore delle persone mi aiuterà ad affrontarlo». Altrettanto soddisfatto si dichiara Davide Parenti, regista e produttore de “Le Iene” e del docu-film: «Il risultato è ottimo e a riconoscercelo sono soprattutto i giornali internazionali. Più difficile è stata invece l’accoglienza in Italia, dove abbiamo fatto fatica a ricevere attenzione. Questo film rispecchia lo stile de Le Iene: il fine è risultare chiari a tutti, di non dar niente per scontato, anche a costo di essere un po’ didascalici».

 

No Comments Yet

Leave a Reply