Tensioni Italia-Francia, l’ambasciatore transalpino torna a Roma

Tensioni Italia-Francia, l’ambasciatore transalpino torna a Roma

«Mattarella ha telefonato a Macron, i presidenti si sono parlati e hanno ribadito quanto sia importante l’amicizia tra Francia e Italia», ha riferito oggi a Rtl la ministra per gli Affari europei Nathalie Loiseau. «Christian Masset, il nostro ambasciatore, riparte oggi per Roma».

L’ambasciatore era stato richiamato dal presidente francese Emmanuel Macron giovedì scorso dopo che il ministero per gli Affari europei francese aveva definito «inaccettabili i continui attacchi da parte del governo italiano», in particolare dopo la visita del vice premier, Luigi Di Maio, a Parigi per incontrare Christophe Chalencon, uno degli esponenti del movimento dei gilet gialli.

Per capire la gravità della situazione che si era andata a creare, basti pensare che l’ambasciatore francese a Roma non veniva richiamato in patria dal 10 giugno 1940, giorno nel quale Benito Mussolini dichiarò guerra a Parigi.

«Abbiamo sentito Matteo Salvini dire che non voleva una guerra con la Francia – ha continuato la Loiseau – e abbiamo sentito Luigi Di Maio dire cose complicate. Ma era stato lui a mettersi da solo in una situazione molto complicata. Credo che gli italiani abbiano bisogno della Francia, perciò lavoriamo insieme».

Anche il ministro degli Affari Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, aveva criticato l’atteggiamento esibito in questi ultimi giorni dai due vice premier italiani nei confronti della Francia. In particolare, Le Drian aveva dichiarato che con l’incontro avvenuto in Francia tra Di Maio e alcuni leader del movimento dei gilet gialli «era stato superato il limite». Secondo il ministro infatti, il vicepremier italiano aveva «incontrato persone che fanno appello all’insurrezione e all’opposizione armata». Le Drian aveva comunque affermato che la cooperazione tra Francia e Italia resta forte in diversi settori, come ad esempio quello sull’immigrazione alla frontiera tra i due paesi e sull’estradizione dei terroristi italiani.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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