Impennata di tensione tra Israele e Gaza: razzi su Israele, 22 morti a Gaza

Dopo l’omicidio mirato a opera del Mossad di un leader della Jihad al-Ata, avvenuto ieri, a cui Hamas ha risposto col lancio di razzi da Tel Aviv, continua a salire la tensione tra Israele e la Striscia di Gaza. Dopo una breve tregua notturna, i razzi di Hamas hanno ricominciato a piovere sul sud di Israele. Israele ha invece iniziato dei raid aerei sulla Striscia di Gaza, che hanno portato alla morte del combattente della Jihad Khaled Moawad Farraj, e all’uccisione di un totale di 22 persone all’interno del territorio della Striscia. Nel raid notturno contro Gaza, ha specificato l’esercito israeliano in un tweet, è stata anche distrutta una postazione missilistica di Hamas.

Dei razzi piovuti su Israele, secondo il Jerusalem Post, il 90% di quelli caduti su aree residenziali sono stati intercettati dal sistema di difesa antimissile Iron Dome, e il 60% di quelli non intercettati sono caduti su aree aperte. I danni, quindi, sono stati minimi. Intanto la presenza dei dispositivi antimissile nel sud di Israele è stata rafforzata, nella previsione che i lanci di razzi da Gaza possano intensificarsi.

Il premier di Israele, Benjamin Netanyahu, nel corso di una riunione straordinaria del governo stamattina, ha spiegato l’importanza dell’uccisione di al-Ata ieri, che secondo le autorità israeliane era il capo della Jihad islamica nella Striscia e, oltre a essere responsabile della maggior parte degli attentati partiti da Gaza verso Israele nell’ultimo anno, ne stava pianificando altri. Netanyahu ha aggiunto: «Spero che la Jihad abbia capito cosa sta accadendo: continueremo a colpirli senza pietà. Siamo determinati a proteggerci combattendoli». 

Lucio Valentini

29 anni, giornalista praticante presso il master Iulm. Laurea triennale in Economia, magistrale in Scienze politiche. Stage al Sussidiario.net, con cui saltuariamente collaboro. Mi occupo di economia, politica, musica in particolare di elettronica e rap.

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