DreamLab, un’app per la ricerca contro il cancro

Sono 156.426 i “dreamers” che, grazie all’applicazione DreamLab di Vodafone, supportano la ricerca contro il cancro. Come funziona? Tutto quello che serve è uno smarphone, un caricabatterie, l’app DreamLab e qualche ora per dormire. Basta collegare il telefono al caricabatterie e DreamLab farà sì che la potenza di elaborazione del cellulare sia messa a disposizione della ricerca per velocizzare i calcoli necessari per gli studi oncologici.

Nata dalla collaborazione tra Vodafone e AIRC, sfrutta la capacità dello smartphone per creare un super computer virtuale formato da migliaia di dispositivi connessi tra loro. La potenza di elaborazione dei nostri cellulari – molto impiegata di giorno per attività come la posta elettronica, applicazioni di musica e di video in streaming – rimane generalmente inutilizzata di notte. Così i dati dei nostri telefoni sono messi a disposizione dei progetti di ricerca di diversi Paesi. Questo è fondamentale per gli studi di genomica computazionale (il complesso di informazioni genetiche contenute nel nostro DNA) a cui lavorano gli scienziati dell’Istituto di Oncologia Molecolare.

AIRC utilizza DreamLab per il progetto di ricerca “Genomia in 3D”, condotto dall’Istituto di Oncologia Molecolare (IFOM), il cui scopo è caratterizzare la struttura tridimensionale del DNA. L’obiettivo è utilizzare le informazioni raccolte per sviluppare terapie anti-tumorali personalizzate.

«Il cancro è una malattia del genoma – spiega Francesco Ferrari, responsabile del laboratorio di genomica computazionale di IFOM -. Attraverso i dati elaborati dall’app avremo analisi avanzate su dati di architettura 3D della cromatina per identificare in cellule normali i punti di contatto. In seguito potremo utilizzare questi risultati per interpretare quali mutazioni sono importanti per la prognosi su pazienti affetti da tumore al seno. Il progetto potrà essere esteso in futuro anche ad altri tipi di tumore».

L’iniziativa richiede, nella prima fase, circa 117 mila ore di calcolo. Un grande processore, attivo 24 ore su 24, impiegherebbe 600 giorni a elaborare tutto. Con  1000 smartphone attivati di notte per 6 ore ciascuno, questo lavoro può essere fatto in meno di un mese. Ecco perché più persone utilizzeranno l’applicazione, più si riuscirà a ridurre i tempi della ricerca.

DreamLab è disponibile anche in Nuova Zelanda, Regno Unito e Australia. È infine possibile scegliere quanti dati di rete donare alla ricerca, mentre per i clienti di Vodafone l’utilizzo dell’applicazione non comporta il consumo del loro traffico.

Leonardo Degli Antoni

Giornalista praticante di 24 anni. Per ora scrivo su Masterx e ho un contratto di collaborazione con Il Giorno. Mi piace la cultura e lo spettacolo... ma mi intriga molto anche la cronaca nera. Ho vissuto per un anno in Texas durante le superiori e ho un buon livello di inglese.

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