Nuovo Codice della strada: bici contromano e leggi per skate e monopattini

Se il limite nel centro abitato è di 30 km/h le biciclette possono andare in contromano. Sarebbe questa una delle novità presenti nel testo di legge, targato Lega e Movimento 5 Stelle, volto a rinnovare il Codice della strada. Il testo, ora in discussione alla Commissione Trasporti alla Camera, è in attesa di essere approvato.

I ciclisti potranno così procedere in senso contrario alla marcia di auto e moto «indipendentemente dalla larghezza della carreggiata e dalla massa dei veicoli autorizzati al traffico». La misura è già stata sperimentata in  Belgio, Regno Unito e Olanda e secondo gli studi dei ricercatori non comporta un aumento dei rischi per incidenti stradali. Oltre a questo le biciclette potranno avere la precedenza agli stop e ai semafori. Inoltre è prevista la possibilità di circolare nelle corsie attualmente riservate solo ai taxi e agli autobus. Sarà poi possibile parcheggiare la bici in aree adibite dal Comune, nei marciapiedi o nelle zone pedonali.

In ogni modo Lega e M5s prevedono che sia il sindaco a dover emanare un’ordinanza e che la possibilità di “circolare anche in senso opposto a quello di marcia rispetto agli altri veicoli” sia segnalata preventivamente da un pannello.

Per quanto riguarda i motociclisti il Governo si sta confrontando sull’eventualità di inserire l’obbligo di dotarsi di un abbigliamento tecnico di sicurezza. Apertura invece alle moto elettriche che potranno ora circolare anche in autostrada. Infine il disegno di legge permetterebbe per la prima volta di entrare a far parte del Codice della strada anche agli skate, ai monopattini e agli hoverboard. Resta solo da decidere se potranno circolare solamente nelle piste ciclabili oppure direttamente in strada.

Le altre modifiche prevedono infine i parcheggi rosa per le donne in gravidanza, lo stop al fumo durante la guida e l’aumento dei limiti di velocità sulle autostrade a tre corsie che passerebbe da 130 a 150 km/h.

Niccolò Bellugi

Senese, laureato in Scienze Politiche. Da toscano capita che aspiri qualche consonante, ma sulla "c" ci tengo particolarmente: Niccolò, non Nicolò. La mia è una sfida: mascherare il mio dialetto originario per poter lavorare in televisione o radio. Magari parlando di Sport. Ma tutto sommato va bene anche un giornale, lì non ho cadenze di cui preoccuparmi.

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