Il cinemaniaco Gianni Canova incontra Antonio Albanese

Il politico più corrotto e scorretto del cinema italiano è pronto a tornare. Il terzo capitolo della Trilogia d’u pilu uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo 21 novembre. Per l’occasione Antonio Albanese è stato ospite di Gianni Canova presso l’Università IULM di Milano e ha raccontato agli studenti il dietro le quinte del nuovo film Cetto c’è, senzadubbiamente.

L’attore rivestirà i panni di uno dei personaggi più esilaranti e controversi del cinema comico, il calabrese Cetto La Qualunque. Questa sua nuova disavventura è ambientata all’estero, precisamente in Germania. Pensavamo fosse scomparso, in realtà era semplicemente migrato. Non si accontenta più della politica locale, questa volta il suo intento è riportare la monarchia in Italia.

Alla domanda di Canova su cosa lo abbia indotto a rindossare i panni di Cetto, Albanese risponde «Non siamo solo autori, siamo anche spettatori prima di tutto. Non volevamo semplicemente riportarlo al cinema, ma vederlo in veste originale. Per questo abbiamo aspettato una buona idea e ci sono voluti sette anni, ci sembrava più onesto presentare un Cetto più esaltante».

Lo slogan “cchiu pilu pi tutti” che ha caratterizzato la campagna di Cetto La Qualunque per diventare sindaco di Marina di Sopra nella prima pellicola della trilogia, è stato recentemente utilizzato da un candidato di Cassano allo Ionio, provincia di Cosenza, per la sua propaganda. «Non mi stupisce – afferma Albanese – Cetto non nasce semplicemente perché ci diverte, ma prima di tutto per denunciare un certo tipo di politica oscena. Un’omofobia spaventosa, che trovo orribile e non viene mai denunciata come si deve. Prima di mettermi la parrucca mi vergogno sempre molto a interpretare un personaggio del genere».

Il paradosso è che, partendo da questa maschera, la verità non si distanza ma le assomiglia sempre di più e quasi la supera. Canova gli chiede «Perché secondo te gli italiani non si ribellano ai tanti Cetto?». La risposta: «Non lo so, ma è curioso che i cittadini accettino cose impensabili e impossibili da realizzare. La gente non pensa mai al domani ma solo all’immediato. Non è solo ignoranza, a tratti è cattiveria».

Una delle tante critiche mosse da Antonio Albanese durante l’incontro alla politica attuale riguarda la Piattaforma Rousseau. «Mi fa molto ridere l’idea che circa ventimila persone possano condizionare un intero Paese. È incredibile». Tanto che lo stesso Cetto La Qualunque ha una sua piattaforma. Su www.piattaformapileau.it è possibile votare tra Repubblica o Monarchia.

«Siamo molto contenti di questo film perché l’obiettivo è anche far ridere lo spettatore. Proprio il gesto della risata è straordinario, trasmette emozioni. È sempre più difficile regalare buone energie ma è stimolante e quando c’è un riscontro positivo è un’enorme soddisfazione».

Alessia Conzonato

25 anni, dalla Toscana a Milano per seguire la passione del giornalismo. Laureata in Comunicazione, media e pubblicità alla IULM, ora frequento il Master in giornalismo e quindi scrivo per Master X. Sogno di fare inchiesta, ma amo anche il cinema.

No Comments Yet

Leave a Reply