Brexit, Corbyn: ok accordo ma solo se GB rimane in unione doganale

Jeremy Corbyn è pronto a sostenere un accordo sulla Brexit con la premier Theresa May, ma a patto che il Regno Unito rimanga nell‘unione doganale. Il leader dell’opposizione laburista britannica ha scritto una lettera alla premier conservatrice, nella quale traspare il suo scetticismo, sul tentativo della premier di convincere Bruxelles a modificare l’accordo sul confine irlandese.

Nella lettera, secondo quanto riportato dal The Guardian, Corbyn chiede al governo di correggere il documento che disciplina le relazioni future tra Regno Unito e Unione Europea e di ancorare questi principi nella legislazione britannica così da impedire a qualsiasi capo del governo futuro di fare marcia indietro.

Le cinque richieste di Jeremy Corbyn

In pratica, il leader laburista chiede:

  • Una unione doganale “permanente e complessiva” con la Ue che abbia effetti concreti su futuri accordi commerciali.
  • Un equilibrio nei regolamenti del mercato interno, sostenuti anche da “istituzioni condivise”.
  • Un adeguamento “dinamico” per i diritti e le misure di salvaguardia cosicché gli standard britannici non siano inferiori a quelli dell’Unione.
  • Un chiaro sostegno alla partecipazione della Gran Bretagna alle agenzie comunitarie e ai programmi di finanziamento.
  • Accordi precisi sulle future misure di sicurezza, come le modalità del mandato d’arresto europeo.
 La posizione del Presidente del Consiglio Europeo

Il sostegno di Jeremy Corbyn alla sua avversaria, nella lite politica tra la premier May e l’Unione Europea, arriva dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Europeo. «Ci sono ancora 50 giorni prima dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. So che ancora un gran numero di persone nel Regno Unito e nel continente desiderano un’inversione di questa decisione, ma al momento non esiste alternativa alla Brexit» ha detto Donald Tusk, aggiungendo poi «il senso di responsabilità ci dice anche di prepararci per un possibile fiasco in caso di mancato accordo».

A Twitter, invece, ha affidato un attacco ai falchi scrivendo: «Mi chiedo come sia lo speciale posto all’inferno riservato a coloro che hanno promosso la Brexit senza neanche aver abbozzato un piano su come attuarla in modo sicuro».

La reazione di Downing Street

Immediata la replica di un portavoce di Downing Street che chiede maggiore attenzione nelle parole al Presidente Tusk:  “sta a Donald Tusk valutare se usare questo tipo di linguaggio sia di aiuto”. Il portavoce ha inoltre spiegato che il referendum sulla Brexit «è stato il più vasto esercizio di democrazia nella storia di questo Paese. Il popolo ha votato per lasciare l’Ue, l’obiettivo ora è uscire in modo ordinato, con un accordo, nel miglior interesse sia del Regno Unito sia dell’Unione europea».

Ilaria Quattrone

Mi chiamo Ilaria Quattrone e sono nata a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, il 6 agosto del 1992. Dopo la laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all’Università di Messina, ho collaborato con il giornale online StrettoWeb dove mi sono occupata di cronaca e politica locale e grazie al quale ho ottenuto il tesserino come giornalista pubblicista. Mi sono laureata in Metodi e Linguaggi del Giornalismo dell'Università di Messina con il massimo dei voti e poi ho iniziato il master in giornalismo alla IULM. Da settembre a ottobre 2019 ho realizzato uno stage nella redazione dell'agenzia di stampa Adnkronos dove mi sono occupata di economia, politica e cronaca. Ho una passione per la cronaca giudiziaria e la politica, ma grazie al master ho iniziato a interessarmi al mondo del videogiornalismo e dei web reportage. Il mio sogno è di diventare giornalista d'inchiesta.

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