Amazon, i driver scioperano a Milano: «carichi di lavoro eccessivi»

Amazon, i driver protestano a Milano: "Carichi di lavoro eccessivi"

I driver di Amazon hanno sospeso le consegne e manifestato sotto gli uffici della sede milanese del colosso digitale. Il sit-in è stato organizzato dai sindacati lombardi dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil in piazza XXV Aprile.

«Torniamo a scioperare nella filiera di Amazon per denunciare i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i driver che tutti i giorni consegnano i pacchi nelle case dei consumatori digitali» affermano i sindacati in una nota stampa. «Le aziende in appalto, per accaparrarsi qualche rotta in più, spremono i dipendenti per consegnare tutto ciò che gli è stato assegnato, anche quando il furgone è già colmo di pacchi. Non si prendono in considerazione le condizioni meteo, la lunghezza dei tragitti, il traffico. L’importante è consegnare tutto e velocemente. Durante il periodo di novembre e dicembre, il numero dei dipendenti per le consegne dalle aziende in appalto ad Amazon è triplicato, ma erano tutte assunzioni a tempo determinato».

Amazon risponde alle proteste dei lavoratori in piazza tramite un portavoce: «L’azienda richiede che tutti i fornitori di servizi di consegna rispettino il Codice di Condotta dei Fornitori e garantiscano che gli autisti ricevano compensi adeguati, siano trattati con rispetto, si attengano a tutte le normative vigenti e al codice della strada, e guidino in modo sicuro».
Il colosso afferma inoltre di effettuare verifiche su qualsiasi segnalazione di non conformità.

«Il numero di pacchi da consegnare si basa sulla densità dell’area in cui devono essere effettuate le consegne, sulle ore di lavoro, sulla distanza che devono percorrere. Amazon assegna le rotte ai fornitori di servizi di consegna, che poi le assegnano ai loro autisti sulla base della loro disponibilità» aggiunge il portavoce, «circa il 90% degli autisti termina la propria giornata di lavoro prima delle 9 ore previste. Nel caso in cui venga richiesto uno straordinario, viene pagato il 30% in più, come previsto dal contratto nazionale Trasporti e Logistica. Abbiamo un programma di audit che funziona in maniera continuativa per garantire la conformità con il nostro Codice Fornitore e i requisiti legali. Da questi audit ci risulta che i pagamenti degli stipendi sono effettuati in maniera regolare».

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