Addio a Jo Andres, regista e moglie di Steve Buscemi

Si è spenta all’età di 64 anni Jo Andres, regista, coreografa e moglie dell’attore Steve Buscemi. A darne la notizia è stato il rappresentante della famiglia Staci Wolfe, attraverso un annuncio reso noto nelle scorse ore.

L’artista lavorò nel cinema alla produzione di lavori come “What happened to Pete”, film del 1992 diretto dallo stesso Buscemi, ma soprattutto fu la regista del pluripremiato “Black Kites”, il cortometraggio basato sulle memorie dell’artista Alma Hajric durante l’Assedio di Sarajevo, protrattosi dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996.

Oltre che per la regia e la produzione, la fama di Jo Andres è dovuta in particolare alle sue doti come coreografa, una qualità messa negli anni al servizio di importanti università, musei e colonie d’arte, tra cui la Comunità artistica di Yaddo e la Rockefeller Foundation di Bellagio, sul Lago di Como. Il suo contributo alla realizzazione di numerose opere le ha consentito di partecipare  ad alcuni tra i più prestigiosi festival cinematografici, tra cui il Sundance di Salt Lake City, il Festival di Berlino, il Toronto International e il BFI di Londra.

Jo Andres ha inoltre svolto il ruolo di consulente per la produzione di video musicali e artistici, cui si aggiunge una proficua collaborazione con la Compagnia Teatrale no profit “The Wooster Group”, associazione newyorkese che ha nell’attore Williem Dafoe uno dei suoi soci fondatori. Sul sito dell’artista è inoltre possibile visitare una gallery di immagini in cianotipo, tecnica tra le sue predilette che ne evidenzia anche le qualità di fotografa.

Ancora sconosciute le cause della morte. E non sono stati resi pubblici nemmeno i dettagli sul funerale e sul possibile allestimento di una camera ardente. Oltre al marito Steve Buscemi, con cui era sposata dal 1987, Jo Andres lascia il figlio Lucian, nato nel 1990. Tra i primi accorsi a salutare Buscemi gli attori John e Aida Turturro, presenti nel cast della serie cult “I Soprano” insieme allo stesso Steve.

Mauro Manca

Appassionato di sport e cinema. Scrivo per esigenza e credo in un'informazione libera e leale, amo raccontare storie che intrecciano il tessuto sportivo a quello sociale e politico.

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