Lufthansa e Ferrovie dello Stato: “Non siamo interessati all’acquisto di Alitalia”

 

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Si intensifica la crisi di Alitalia. Lufthansa e Ferrovie dello Stato hanno fatto sapere di non essere interessati all’acquisto dell’ex compagnia di bandiera italiana. Secondo indiscrezioni di stampa, Intesa San Paolo starebbe lavorando a una seconda versione del piano di salvataggio bocciato dal referendum del 24 aprile 2017. L’obiettivo è ridurre l’impatto della ristrutturazione sui dipendenti: il taglio degli stipendi del personale navigante, hostess e piloti, sarebbe ridotto dall’8% al 6%; inoltre, verrebbe garantito ai rappresentanti sindacali un ruolo, quantomeno da osservatori, negli organi decisionali della Compagnia. Ma la decisione dell’azienda tedesca, che ha smentito ufficialmente l’interesse per Alitalia, rischia di rimettere tutto in discussione.

Resta esclusa, comunque, l’ipotesi di una nuova ricapitalizzazione da parte di Banca Intesa. “Non esiste un piano B – ha precisato l’ad, Carlo Messina – siamo una banca, non una compagnia aerea”. L’assemblea dei soci di Alitalia, in programma per il 2 maggio, dovrà avviare la procedura del commissariamento. Finora lo scenario migliore prevedeva l’avvio di un piano di risanamento e, successivamente, di una trattativa con Lufthansa. Se invece la ristrutturazione fosse fallita, invece, i tedeschi avrebbero potuto comprare Alitalia a costo zero, incamerando i suoi aerei e licenziando buona parte dei 12 mila dipendenti.

Il probabile fallimento dell’ex compagnia di bandiera ha rinfocolato la polemica tra le parti sociali. Durissimo il commento di Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria: “Viviamo in una fase di emergenza e c’è sempre qualcuno che pensa che paghi un altro. Invece bisogna scambiare impegno e sacrifici per costruire il futuro. Speriamo che la vicenda si chiuda al meglio, anche se la strada è veramente difficile”. Susanna Camusso, leader della Cgil, boccia l’idea della nazionalizzazione ma auspica il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti. Il prestito ponte, spiega la sindacalista, “potrebbe indirizzare Alitalia verso un’acquisizione da parte di una compagnia europea che ne salvaguardi il futuro”. (C.B.)

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