Legittima difesa: via libera della Camera alla nuova legge

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Con 225 sì, 166 no e 11 astensioni la nuova legge sulla legittima difesa, che modifica gli articoli 52 e 59 del codice penale, ottiene il via libera dalla Camera. Il testo passa ora al Senato. Contro hanno votato tutte le opposizioni, da Forza Italia a Lega, Fratelli d’Italia e Sinistra Italiana e Mdp. Favorevoli, invece, Pd, Ap, Civici e innovatori.

Il ddl prevede l’ampliamento della fattispecie della legittima difesa alle aggressioni notturne, in analogia con l’ordinamento penale francese. E l’esclusione della colpa di chi reagisce “in situazioni comportanti un pericolo per la vita, per l’integrità fisica, per la libertà personale o sessuale”.

I confini della legittima difesa – Viene specificato che si considera legittima difesa la reazione a un’aggressione in casa, in negozio o in ufficio commessa di notte o all’introduzione con violenza, minaccia o inganno. Resta comunque ferma la necessità che vi sia proporzione tra difesa e offesa e l’attualità del pericolo. Già oggi si presume che vi sia proporzione se la difesa anche con armi riguarda un’aggressione domiciliare che mette in pericolo la propria o l’altrui incolumità oppure, ma in questo caso solo quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione, se si difende il proprio patrimonio.

Il turbamento esclude la colpa – Nella legittima difesa domiciliare è sempre esclusa la colpa di chi spara se l’errore, in situazioni di pericolo per la vita e la libertà personale o sessuale, è conseguenza di un grave turbamento psichico causato dall’aggressore.

Assistenza legale a carico dello Stato – Nel caso in cui sia dichiarata la non punibilità per legittima difesa, tutte le spese processuali e i compensi degli avvocati saranno a carico dello Stato. Un onere per l’erario stimato in 295.200 euro a decorrere dal 2017.

Reazioni – La proposta di legge voluta dalla maggioranza sulla legittima difesa “è l’ennesimo affronto di un governo clandestino, che arma i ladri e disarma i cittadini. In Italia si può rubare, scippare, rapinare e violentare di giorno perché ti puoi difendere solo, forse, di notte. Siamo al delirio, speriamo vadano a casa il prima possibile. Questo governo è scafismo di Stato e difesa dei delinquenti”, ha detto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che insieme ad altri parlamentari del Carroccio, indossando una maglia con la scritta “La difesa è sempre legittima”, ha preso parte a un sit in di protesta in piazza Montecitorio.

Critiche sono piovute anche dal M5S, che parla di “leggi scritte male”. Anche i bersaniani di Mdp hanno votato contro, definendo la normativa oggetto di voto “un bluff contrario ai principi garantisti”, con il capogruppo Francesco Laforgia che ha commentato: “È un pastrocchio del Pd e un arretramento sul piano della civiltà giuridica”.

Tra i favorevoli, Enrico Costa, ministro di Ap per gli Affari regionali con delega alla Famiglia ha parlato della norma approvata, come una “ nostra vittoria a tutela della famiglia”. Il capogruppo dem Ettore Rosato ha aggiunto: “C’è la possibilità di reagire, ma senza farsi giustizia da sé. Risponde a domanda di sicurezza dei cittadini ma senza Far West”.

La retromarcia di Berlusconi – La discussione ieri, mercoledì 3 maggio 2017, in aula è andata avanti faticosamente fino al punto di svolta: l’emendamento con cui il Pd ha messo d’accordo i centristi e inizialmente anche Forza Italia, mentre la Lega Nord ha continuato a dare battaglia. Poi in serata il dietrofront del Cavaliere, che ha seguito la linea leghista dell’automatismo fra assalto in casa e legittima difesa – giorno o notte che sia – e ha bocciato le modifiche proposte dal relatore di maggioranza David Ermini del Pd. (mcg)

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